L’Atalanta si gode il fenomeno Muriel: miglior media-gol in Italia e in Europa lo batte solo Lewandowski. Tutti i dati

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Ancora Luis, ancora Luis Muriel. Un’altra doppietta decisiva per l’attaccante colombiano, questa volta sul campo del Crotone, in una partita molto difficile perché in mezzo a due sfide epiche contro Ajax e Liverpool. L’obiettivo era centrare i tre punti con il minimo sforzo, un obiettivo centrato a pieno da un’Atalanta che ora è lì, tra le primissime del campionato di Serie A. Grazie a Muriel, che dimostra ancora una volta di essere l’uomo in più a disposizione di Gasperini. Perché non è facile trovare spazio se davanti a te, nelle gerarchie, ci sono Duvan Zapata e Josip Ilicic. “Lucio”, come lo chiama Gasp, aveva visto dalla panchina gli ultimi centottanta minuti dei nerazzurri, a Crotone è sceso in campo per spaccare il mondo. E l’ha fatto. Pronti, via e subito due occasioni, poi la doppietta, che ha messo la partita in discesa.

Ma a noi di Corner piacciono soprattutto i numeri, questi sono quelli di Muriel in questa stagione, tra campionato e Champions League. Sono 7 presenze, di cui 4 dal primo minuto, con 5 gol e 1 assist. Niente male, vero? Soprattutto il colombiano segna reti importanti. A Torino, alla prima giornata, il gol del vantaggio dopo il pareggio segnato da Gomez. Poi con il Cagliari, alla terza giornata. Infine ieri a Crotone. In Champions League, invece, la rete del 3-0 rifilata al Midtjylland. Si è però sempre detto dell’importanza di avere un’arma come Muriel a partita in corso, non quest’anno: tutti i gol dell’ex Fiorentina sono arrivati quando è partito dal primo minuto. Il dato però che più ci piace riguarda la freddezza del colombiano, la capacità di farsi trovare sempre pronto, nel posto giusto al momento giusto. In campionato siamo a un gol segnato ogni 50 minuti, quasi una media di 2 a partita. Dati tutt’altro che normali. Tutto questo calciando solo 2,6.

Grazie a questo dato, Muriel è il secondo miglior giocatore nei cinque più importanti campionati europei per media gol/minuti. Uno ogni 50, abbiamo detto. Solo Lewandowski fa meglio, con una rete ogni 37 minuti. Al terzo posto c’è Kramaric dell’Hoffenheim, con 52, poi Son del Tottenham, con 58. In Serie A, il più vicino al colombiano dell’Atalanta è Ibrahimovic, che con il suo Milan ha segnato un gol ogni 51 minuti. Dietro, chiudono la classifica Mbappé, che segna ogni 62 minuti, poi Vardy ogni 64 e Luis Suarez ogni 76. Un altra statistica che spiega alle perfezione l’importanza di avere in rosa un giocatore così.

 

Quel che colpisce di Muriel è che i suoi numeri, nelle altre fasi di gioco, non sono eccezionali: 78% di precisione nei passaggi, solo 0,8 dribbling riusciti a partita (44% di successo), 9,6 palloni persi ogni partita. Eppure segna, segna tantissimo, segna in ogni modo. Soprattutto calciando dal limite dell’area, con una facilità e una freddezza disarmante riesce a mettere la palla nell’angolino, spesso spiazzando il portiere avversario, che resta lì, immobile, come Cordaz nel Crotone ieri pomeriggio. Colpi da biliardo dall’enorme tasso tecnico. In totale con la maglia dell’Atalanta, Muriel ha segnato 24 gol in 48 partite giocate, segnati tutti in modo diverso. Mai di testa, ma gli manca solo quello. Ne ha segnati 10 in quella che viene considerata un’azione classica, di cui 9 di destro e 1 di sinistro. Poi 7 su calcio di rigore, 2 su calcio di punizione, 3 dalla lunga distanza e 2 in campo aperto, in contropiede, come quello del 5-0 contro il Milan nella scorsa stagione.

Più che una risorsa. Probabilmente schierando la formazione titolare dell’Atalanta, chiunque lascerebbe Muriel in panchina, perché a Zapata e Ilicic lì davanti non si può rinunciare. Ma sapere di avere sempre a disposizione, in panchina o per il turnover, un giocatore così, rende tutto molto, molto più semplice. Un giocatore arrivato a Bergamo con mille dubbi, bollato per un’intera carriera come discontinuo. “Gioca troppo spesso in ciabatte”, dicevano. E invece, da quando Muriel ha conosciuto Gasperini, da vagone è diventato locomotiva. Trascinatore quando serve, mai una parola fuori posto e tanta voglia di rendere sempre più grande questa Atalanta.