Atalanta, un passivo inatteso
E domenica si andrà a Udine

Alzi la mano chi si sarebbe sognato, prima della gara, di pronosticare il 4-0 per il Parma. Riteniamo nessuno tanto più che la gara si sarebbe disputata in casa, ovvero sul solido fortino dello stadio «Azzurri d’Italia».

Alzi la mano chi si sarebbe sognato, prima della gara, di pronosticare il 4-0 per il Parma. Riteniamo nessuno tanto più che la gara si sarebbe disputata in casa, ovvero sul solido fortino dello stadio «Azzurri d’Italia» dove l’Atalanta aveva inanellato fior di risultati.

Invece è accaduto il contrario e parlare, questa volta, di decisioni arbitrali avverse o tirare in ballo la sfortuna non è proprio il caso. La scoppola, infatti, è figlia di una prestazione da fine campionato e di un paio di occasioni da gol malamente sciupate.

Poi, per carità, ci sta evidenziare le due autoreti (la seconda, quella di Benalouane, da raccontare a vita ai nipotini) e il sacrosanto rigore sorvolato (braccio di Lucarelli in piena area) ma unicamente per onestà di cronaca.

Squadra, dunque, molle all’eccesso in assenza, cioè, di quella auspicata reattività, a buon diritto da pretendere visto che il primo gol era stato segnato solo dopo nove minuti. Invece nulla di tutto. O meglio, trascorso un quarto d’oro dallo 0-1, Moralez si è trovato sì il pallone del pareggio ma non si può affatto colpevolizzare il portiere emiliano se il trequartista argentino di testa ha deposto il pallone docilmente tra le sue mani.

Invano, poi, si è sperato che mister Stefano Colantuono, scuotesse a modo suo, i giocatori approfittando dei quindici minuti dell’intervallo. Niente, però, di questo all’atto pratico. Nel giro di circa sessanta secondi, alla mezz’ora, è stato addirittura il Parma ad affossare definitivamente i nerazzurri con la citata autorete dell’ex Benalouane e il gol su punizione di Cassano con Consigli in netto ritardo nell’intervento.

Già il passivo sarebbe stato, a quel punto, pesante: figuriamoci il poker, firmato da Schelotto, che l’inverno scorso lasciò Zingonia con una caterva di polemiche. Insomma, quella con il Parma di Roberto Donadoni, è una pagina da dimenticare in fretta anche se il calendario ci mette bene in guardia in quanto nel prossimo turno indica la trasferta di Udine contro un’antagonista tornata, di recente, a collezionare buoni risultati.

Arturo Zambaldo

© RIPRODUZIONE RISERVATA