«Io, bullizzato a scuola a sette anni». I ragazzi raccontano le loro esperienze

IL FENOMENO. Lunedì mattina il convegno organizzato nell’ambito del Lions Day con 450 studenti delle scuole superiori. Screening gratuiti sul Sentierone per la prevenzione di diabete e osteoporosi.

«Avevo sette anni, ricordo poco, ma so che mi hanno fatto soffrire. Non fisicamente, ma psicologicamente. Ricordo che nello zaino a scuola trovavo lettere dove si parlava male dei miei familiari. Dicevano cose brutte, non vere. Un giorno ho raccontato tutto a mia mamma e so che qualche tempo dopo la responsabile, una bambina della mia età, è stata scoperta». Oggi Serena ha 14 anni e quella vicenda la ricorda ancora. La sua storia, riassunta in poche righe e proiettata su un maxischermo, ha fatto da sfondo a tante altre storie che i ragazzi delle scuole superiori di Bergamo e provincia, ieri mattina, hanno raccontato in prima persona davanti a una platea di circa 450 coetanei nel convegno dal titolo «Il bullismo non insegna, segna!» organizzato nell’ambito del Lions Day, la giornata dedicata alla prevenzione, in cui i Lions club della circoscrizione di Bergamo hanno raccontato alla cittadinanza le iniziative attive da anni nella nostra provincia. I ragazzi di prima e seconda superiore dell’Istituto aeronautico Locatelli di Bergamo, degli istituti Belotti e Leonardo Da Vinci di Bergamo, degli istituti Einaudi e Marconi di Dalmine e dell’Iss Valle Seriana di Gazzaniga hanno accolto l’invito a condividere le loro esperienze in una mattinata di confronto con medici, psichiatri, avvocati, magistrati e rappresentanti delle istituzioni, per provare a ragionare sulle cause e sugli effetti del bullismo e del cyberbullismo.

I ragazzi di prima e seconda superiore dell’Istituto aeronautico Locatelli di Bergamo, degli istituti Belotti e Leonardo Da Vinci di Bergamo, degli istituti Einaudi e Marconi di Dalmine e dell’Iss Valle Seriana di Gazzaniga hanno accolto l’invito a condividere le loro esperienze in una mattinata di confronto con medici, psichiatri, avvocati, magistrati e rappresentanti delle istituzioni.

«Lo abbiamo fatto coinvolgendo tutti gli attori che si occupano di questo fenomeno e di questo siamo orgogliosi», ha detto Tullia Vecchi, referente del Lions Day. Un’occasione rara per ascoltare tante storie direttamente dalla voce dei protagonisti, spesso impreparati ad affrontare temi così sensibili, soprattutto in pubblico; ma quello di ieri è stato anche un momento per riflettere su un fenomeno, spesso sottaciuto, che riguarda in realtà tanti ragazzi, fin dall’età delle scuole elementari. «L’età si abbassa e il cyberbullismo diventa sempre più una cassa di risonanza in cui la vittima viene soggiogata, messa in soggezione ed esposta di fronte a un pubblico sempre più ampio – ha detto – Patrizia Stoppa, direttore della Neuropsichiatria infantile del Papa Giovanni –. Preoccupa soprattutto il fatto che spesso non vengono evidenziate le possibili conseguenze di queste forme di prevaricazione, soprattutto quando sono le parole a ferire e a lasciare dei segni». A preoccupare è soprattutto la deriva del cyberbullismo: «C’è una grande varietà di fenomeni che coinvolgono anche i bambini delle elementari e che, col tempo, possono produrre effetti gravissimi», ha detto Simonetta Bellaviti, sostituto procuratore presso la Corte d’Appello di Brescia. «I ragazzi non hanno la percezione dell’altro né di cosa sia la violenza fisica e verbale – ha aggiunto – e i genitori devono continuare ad essere educatori, una funzione alla quale tante famiglie sembrano aver abdicato».

«Preoccupa soprattutto il fatto che spesso non vengono evidenziate le possibili conseguenze di queste forme di prevaricazione, soprattutto quando sono le parole a ferire e a lasciare dei segni».

Sul Sentierone gli stand hanno racconato le attività di servizio che i Lions organizzano in diverse aree (giovani, vista, fame, ambiente, opere umanitarie, diabete, assistenza in caso di disastri, cancro infantile), per supportare i bisogni della comunità. E sempre in ottica di prevenzione, un centinaio di persone hanno aderito alla campagna di screening gratuiti per il diabete (40) e per la prevenzione dell’osteoporosi (57). I rappresentanti dei 14 Lions Club che hanno aderito all’iniziativa hanno illustrato anche il service della vista, con la presenza di non vedenti con cani guida e la raccolta occhiali usati, e l’iniziativa legata al recupero alimentare, attraverso la quale solo nel 2023 sono state raccolte 571 tonnellate di cibo per un valore di circa 2 milioni euro. Sono state raccontate anche le attività del libro parlato (audiolibri per case di riposo e strutture sanitarie), di «Sight for kids», ovvero la prevenzione dell’ambliopia (occhio pigro) per bambini da 1 a 6 anni e la collaborazione con l’Avis.

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