Val Cavallina, colonne e incidenti: «Per salvare la 42 via i troppi semafori»

VIABILITÀ. In attesa della variante al palo, l’appello del Comitato: fondamentale alzare la velocità media. «Da Trescore a Endine più impianti che fino a Bolzano».

Un delirio quasi quotidiano. Chi percorre ogni giorno la Statale 42 che attraversa la Valle Cavallina lo sa: incolonnamenti e mezzore di attesa sono da tenere in conto, purtroppo. Ora, prima che arrivi qualche roboante annuncio pre elettorale, il Comitato Statale 42 Val Cavallina prende tutti in contropiede e organizza lunedì sera, 6 maggio, a Casazza un incontro pubblico con gli amministratori locali per parlare degli interventi più urgenti e facilmente realizzabili con cui migliorare la viabilità fra Trescore e Endine Gaiano.

Ciò in attesa che qualcuno batta un colpo sulla variante fra Trescore e Entratico: l’opera da 207 milioni di euro di cui è responsabile un commissario straordinario nominato dal governo ed è inserita nell’elenco delle nuove strade da costruire in vista delle Olimpiadi invernali 2026 sembra svanita nel nulla: «La variante – ricorda Massimiliano Russo, il portavoce del comitato – era prevista dal Piano Lombardia risalente al 2016: sono passati otto anni, non esiste ancora neppure il suo progetto».

Così il comitato sprona gli amministratori comunali e provinciali di oggi e di domani a mettere in campo quegli interventi di adeguamento a portata di municipi: segnaletica e illuminazione, guardrail e pulizia. Ma la crociata che vede impegnato il comitato oggi ha un altro nome: de-semaforizzazione.

«Nel tratto compreso fra Trescore e Endine – rivela lo stesso Russo – ci sono più semafori che fra Treviglio e Trescore e fra Endine e Bolzano, eppure i semafori non sono sufficienti a garantire la sicurezza degli automobilisti: la statale 42 rimane infatti una delle strade bergamasche con il più alto tasso di incidenti rispetto ai veicoli in transito. D’altro canto, i semafori hanno la prerogativa di fermare i veicoli e di azzerare la loro velocità, abbassandone drasticamente la media». Questo è un altro punto su cui il comitato si sta spendendo: «È fondamentale alzare non la velocità massima dei veicoli, come succedere se e quando ci sarà la variante, bensì la velocità media, azzerando i continui stop&go dei semafori».

Da Gorlago a Entratico

Per la de-semaforizzazione il Comitato lunedì sera chiederà al Comune di Trescore di iniziare a spegnere, o quanto meno a rendere soltanto attivo su richiesta pedonale, il semaforo che regola l’incrocio tra la strada provinciale 89 (la strada che oggi è la prosecuzione dell’attuale variante della statale) e via don Mazzolari: «Lo si può fare – aggiunge – introducendo l’obbligo della svolta a destra per chi sale da via Mazzolari: spegnendo questo semaforo, siamo sicuri che si abbasserebbe drasticamente il tempo che gli automobilisti oggi passano in coda fra il semaforo (un altro) dell’incrocio con Zandobbio e la rotatoria che al confine con Gorlago segna l’inizio della variante». E a proposito dell’incrocio di Zandobbio, qui dovrebbe sorgere una rotatoria progettata e voluta dalla Provincia di Bergamo, contro cui si sono però opposte le Terme di Trescore con un ricorso amministrativo: «Ci risulta – spiega ancora Russo – che il Tar avesse dato ragione alla Provincia, ma che le Terme abbiano fatto ricorso al Consiglio di Stato: lunedì ai rappresentanti di Via Tasso chiederemo quali novità ci sono su questo fronte».

Un altro intervento che sarà sollecitato dal Comitato riguarda la rotatoria che oggi regola l’intersezione fra la strada provinciale 89 e la Statale 42 fra Trescore e Entratico, in località Fornaci: «Creando una breve canalizzazione potremmo accelerare l’immissione dei veicoli». Risalendo la Valle Cavallina, il Comitato rilancerà il tema della sistemazione dell’incrocio fra Casazza e Monasterolo, che consentirebbe a quel punto di ripensare anche il semaforo nel centro di Casazza, un altro dei tappi da far saltare.

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