Addio alla musica di «Sofy». Con lui se ne va un’epoca

ROVETTA E CLUSONE. Si è spento a 68 anni Claudio Giudici, celebre e amatissimo: «Aveva per tutti una parola buona e un consiglio». Fondò Clusone jazz.

La musica, e in particolare il jazz, era la sua grande passione. Conosciuto per il suoi modi eleganti, gentili, il suo saper ascoltare e consigliare da dietro il bancone di un bar, la sua folta barba e quel tocco di originalità garbata che lo faceva ricordare, si è spento sabato, dopo una lunga malattia, Claudio Giudici, per tutti «Sofy». Aveva 68 anni. Ed era di Clusone.

Per lunghi anni, fino a due anni e mezzo fa, era stato gestore del «Prada bar» alla Conca Verde di Rovetta, dove la musica era protagonista sul bancone, dove un sassofono era stato convertito a spina della birra, e sulle pareti erano esposti vari strumenti. Prima ancora era stato dietro il bancone del «Caffè in piazza» nel cuore di piazza Ferrari sempre a Rovetta e tanti anni fa al bar Fiorine della frazione di Clusone. Con la sua lunga barba, gli occhiali e quel sorriso gentile e cordiale era un’istituzione. Era nato in una famiglia numerosa e molto conosciuta e viveva ancora la mamma, cui era molto legato.

«Ha vissuto intensamente e con una grande voglia di vivere – lo ricordano i fratelli e le sorelle Miriam, Pierluigi, Anna, Genni, Bruno (consigliere comunale), Eugenia e la più giovane Giuliana, mentre nel marzo 2020 aveva perso Tiziana e Mario (noto artista) –. Non si lamentava mai e anche negli ultimi anni ha affrontato la malattia con grande dignità. Amava il jazz, la musica era la sua vita. Aveva tanti amici, per tutti aveva sempre una buona parola, un consiglio. Era gentile, disponibile, attento. Per i suoi tantissimi nipoti e pronipoti (oltre 50), che adorava, lo zio Sofy era speciale».

Da tutti era conosciuto come «Sofy», un nome che era nato oltre 40 anni fa da una scritta stampata su un bomber che usava indossare da giovane. «Sofy» era conosciuto per i suo modi gentili, sempre molto discreto, con una buona parola per tutti, molto professionale nel suo lavoro per il quale era conosciuto e stimato da tanti.

La passione per la musica era nata forse seguendo uno dei fratelli alle prove della banda e quella passione l’aveva coltivata tutta la vita, aveva anche iniziato a suonare il sax. «Eravamo amici, quasi coetanei e abbiamo condiviso la passione per la musica e per il jazz in particolare – lo ricorda l’amico Livio Testa –: è stato tra i fondatori di Clusone Jazz dal 1980. La passione per la musica lo portava a seguire concerti, ovunque si facesse musica. ma era appassionato anche di teatro e montagna. Era una persona carismatica per come si presentava, spiccava quella sua barba. Aveva modi gentili ed eleganti». Il funerale sarà celebrato lunedì 13 maggio nella basilica di Santa Maria Assunta a Clusone, alle 15 partendo dalla chiesetta di San Defendente, dove è allestita la camera ardente.

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