L’assessore Rustico in corteo «spiazzato» dai compagni violenti

È vero che, durante la manifestazione degli inquilini del Centro sociale «Pacì Paciana» non si sono verificati scontri con le pur vituperate forze dell’ordine. Tuttavia, dire che non sia successo niente, sembra più che altro un eufemismo. Basta ripercorrere l’itinerario calcato dai manifestanti per rendersi conto che sono stati almeno di parola. Si erano proposti di «riprendersi la città» e, quella parte che è stato consentito loro di attraversare, se la sono ripresa, eccome. Conciandola per benino, sotto gli occhi dei cittadini, a dir poco perplessi. Il corteo, partito da piazzale Marconi, è proseguito per via Paleocapa, via Quarenghi, piazza Pontida, via XX Settembre, piazza Matteotti. La manifestazione si è sciolta dopo tre ore, e dopo essersi lasciata alle spalle danni più o meno vistosi. I più evidenti, in via Quarenghi e in piazza Matteotti: muri imbrattati con spray, tappezzati di manifesti e scambiati per orinatoi, sette telecamere di videosorveglianza sfasciate o oscurate con la vernice, e perfino un principio d’incendio, provocato da un mortaretto lanciato sulla copertura del bar Colleoni, sul Sentierone. Per il resto, non è successo niente.

Non si sa se succederà qualcosa, invece, a Palazzo Frizzoni. Mentre l’Atalanta le prendeva di santa ragione a Roma contro la Lazio, l’assessore municipale allo Sport, e difensore nerazzurro Fabio Rustico, marciava con i compagni. Dice Rustico: «Ho partecipato alla manifestazione perchè condivido la preoccupazione dei giovani del Centro Sociale sul clima di aggressione e intolleranza nei loro confronti. Tuttavia mi sono decisamente dissociato dal comportamento che è stato tenuto, e che ha portato a danneggiamenti e ad atteggiamenti incivili. Sono atteggiamenti lontani dal mio modo di vedere, di pensare e di manifestare. Per questo, ho abbandonato il corteo». Un salvataggio in corner, insomma, ma anche una lezione per l’apprezzato terzino: con i compagni è sempre meglio stare sulla ... difensiva.

(12/02/2005)

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