1962. Polonia. Tra le mura di un convento, la giovane Anna, orfana, ha trascorso la sua giovinezza. Ora sta per diventare suora. Poco prima di prendere i voti le arriva una notizia. Ha un parente, una zia, ancora viva. E' la prima persona al mondo che possa sapere qualcosa di lei, delle sue origini. Anna decide di incontrare la zia, Wanda. Con lei scopre di essere figlia di ebrei e che il suo vero nome è Ida. Le rivelazioni di Wanda la spingono a cercare le proprie radici e ad affrontare la verità sulla sua famiglia, proprio insieme alla zia. Le due donne impareranno a conoscersi, faranno insieme un viaggio alla ricerca della propria identità che porterà Ida a dover scegliere tra la religione che l’ha salvata e la scoperta del mondo al di fuori del convento. Il film realizzato in Polonia e in bianco e nero, formato perfettamente adeguato per questa storia, di Pawel Pawlikowski dirige, e sceneggia insieme a Rebecca Lenkiewic, un ritratto complesso di una giovane donna, una suora, alla alla ricerca della sua vera identità. Presentato al Festival di Torino, il film polacco ha conquistato il premio della critica internazionale a Toronto ed ha trionfato al London Film Festival, la cui giuria, presieduta dal critico cinematografico Philip French, riguardo alle motivazioni del premio si è detta “ammirata da Ida, il primo film girato nella sua terra natale da un regista venuto alla ribalta in Inghilterra. Ci siamo profondamente commossi – ha continuato French nel consegnare il premio – di fronte a un’opera coraggiosa che affronta con finezza e profondità un momento storico dolorosamente controverso, l’occupazione tedesca e la Shoa, che continua a risuonare. Un elogio speciale è andato all’uso di un linguaggio visivo coinvolgente per creare un impatto emotivo duraturo”. Nel ruolo della protagonista l'esordiente Agata Trzebuchowska, assolutamente alla sua prima esperienza da attrice. Accanto a lei Agata Kulesza nei panni di Wanda Gruz.