1942. Le truppe giapponesi invadono Singapore catturando moltissimi soldati inglesi. Tra i prigionieri di guerra c'è Eric Lomax. 21 anni e appassionato di ferrovie. Ben presto il ragazzo viene spedito in Thailandia per lavorare alla costruzione della “Ferrovia della morte”. Qui il giovane inglese si ritrova ad essere testimone di maltrattamenti e sofferenze indicibili. Ma Lomax, idealista e determinato a sopravvivere, insieme a un gruppo di compagni, costruisce in gran segreto una radio rudimentale che presto diventa l’unico mezzo per mantenere il contatto con la realtà, con gli avvenimenti di guerra. In seguito però viene scoperto e subisce torture atroci. Scampata la morte per miracolo, Eric sopravvive alla guerra, ma nulla nella sua vita sarà più come prima. Anni dopo, Eric incontra una giovane donna, Patti. Se innamora, la sposa. E, nell'Inghilterra degli anni '80, ritroviamo Eric. E' ormai un uomo, è un ex ufficiale britannico con un grave trauma psicologico e una moglie al suo fianco che cerca disperatamente di capire e alleviare i tormenti che lui tiene chiusi nel cuore. Dramma basato sull'autobiografia di Eric Lomax, scomparso a 93 anni l’8 ottobre 2012, adattata da Frank Cottrell Boyce e Andy Paterson. Diretto da Jonathan Teplitzky “Burning Man", qui alla sua quarta prova registica per il grande schermo, vede protagonisti i premi Oscar Colin Firth, nei panni di eric adulto, e Nicole Kidman, affiancati da Jeremy Irvine, nel ruolo di Eric giovane, Stellan Skarsgard(“The Avengers”) e Hiroyuki Sanada (“Wolverine - L'immortale”).