Questa è l'avventura tragicomica di Oscar, avvocato non esattamente di successo e tutt'altro che irreprensibile, Armando, un ex detenuto disgraziato e buono come il pane, e del cagnolino che li fa incontrare. Tutto ha inizio il giorno in cui la bestiola morde Oscar che immediatamente pensa di approfittare della situazione per far causa ad Armando, il "proprietario" del cane. Quando però lo scaltro Oscar scopre che l'uomo ha appena scontato ingiustamente venticinque anni di galera cambia obiettivo e decide di intentare una casua milionaria contro lo Stato. Adesso uniti sotto il segno del riscatto i due iniziano a cercare indizi e prove per dimostrare l'innocenza di Armando e nel frattempo tra loro nasce anche un'improbabile amicizia... L'ultima opera in solitaria, la terza dopo “Era una volta" e il pluripremiato "È stato il figlio ", del regista e sceneggiatore palermitano Daniele Ciprì, noto soprattutto per i suoi lavori in coppia con Franco Maresco (“Totò che visse due volte", "Cinico TV") è un omaggio al cinema di Vittorio De Sica, di Dino Risi e Mario Monicelli ma anche alla commedia americana di Lubitsch, di Capra, di Billy Wilder e Blake Edwards, come Ciprì stesso ammette nelle note di regia dove si legge “Il mio desiderio più grande era creare una coppia d'attori alla Jack Lemmon/Walter Matthau, Vittorio Gassman/Marcello Mastroianni, facendo però ricorso a nuove tecniche, a un nuovo linguaggio cinematografico e soprattutto senza abbandonare il mio particolare stile sia registico che fotografico. Con Sergio e Rocco ci siamo intesi subito!”. Protagonista l'inedita coppia formata da Sergio Castellitto e Rocco Papaleo, per la prima volta insieme sul grande schermo. A supportarli è Valeria Bruni Tedeschi, che lo scorso giugno ha vinto il David di Donatello come Migliore attrice protagonista per Il Capitale Umano.
