Amélie, giovane donna belga, fa ritorno in Giappone, il Paese dei suoi sogni, dove è nata, per caso in realtà, e che ha dovuto abbandonare quando aveva 5 anni. Non ha preso il biglietto di ritorno, perché lei in giappone è arrivata per restarci, per diventare più giapponese dei giapponesi. A Tokyo, Amélie per mantenersi dà lezioni di francese e iul suo primo, e unico, allievo è l'affascinante Rinri, con il quale da subito instaura un dialogo molto intimo. E tra maestra e allievo non tarda a fiorire una relazione sentimentale intensa e appassionata che porta la protagonista a confrontarsi con abitudini e modi di vivere estremamente lontani dal suo, mentalità differenti e con il volto reale di un Giappone che lei non aveva mai neppure immaginato. Ma le scoperte più grandi Amélie le farà su stessa. La cronaca di un relazione d'amore in un luogo idealizzato nella nuova commedia romantica di Stefan Liberski, al suo terzo lungometraggio per il grande schermo dopo "Baby Balloon" (2013) e "Bunker paradise" (2005), che firma anche la sceneggiatura ispirandosi al best seller autobiografico di Amélie Nothomb, "Né di Eva né di Adamo" pubblicato in più di 40 paesi. Nel ruolo di Amélie troviamo Pauline Etienne, vista in sala nel 2014 in "Eden" e che ricordiamo in "La religiosa" (2013) e "Paradis perdu" di Ève Deboise (2012). Al suo fianco, nei panni di Rinri, c'è Taichi Inoue, al suo primo ruolo sul grande schermo.