Susanna è psicologa, Alfredo architetto. Cinquantenni, giovanili, grandi ideali (all’Università manifestavano contro la discriminazione), entrambi di ampie vedute formano una coppia invidiabile. Sposati, vivono a Roma ma trascorrono i weekend e le estati nella loro residenza di campagna. E proprio qui, un giorno, Susanna, mentre si reca in paese, è testimone di un evento che la segna nel profondo. A bordo della strada una prostituta viene umiliata e picchiata dal cliente di turno. In un istante la vita di Susanna prende un nuovo corso. La donna non può e non vuole rimanere indifferente: decide di soccorrere la ragazza, Nadja, ucraina di soli 17 anni, portandola a casa. Fedele alle proprie convinzioni, Susanna si imbarca in una personalissima crociata: salvare la giovane, darle un futuro migliore. Ma una straniera che si prostituisce può davvero aspirare a diventare qualcos’altro? E quale impatto avrà la scelta di Susanna sul suo rapporto con Alfredo? Fino a che punto è disposta a spingersi per adempiere alla sua missione? Presentato al Torino Film Festival del 2009, il film di Ivano De Matteo (“Gli equilibristi”, “I nostri ragazzi”) ha riscosso grande successo in Francia, dove si è aggiudicato il premio al Festival di Annecy, prima di trovare, solo nel 2015 con Istituto Luce-Cinecittà, una distribuzione in patria. "La bella gente è il primo film di un'ideale trilogia sulla famiglia – ha dichiarato il regista in un’intervista al quotidiano Repubblica - giro sempre intorno a un certo tipo di famiglia, quella che si sgretola di fronte alle responsabilità che vanno oltre le convenzioni, le famiglie che gettano la maschera di fronte all'imprevisto, quando devi rimettere tutto in discussione, e si svelano altro rispetto alla percezione che, fino a quel momento, hanno dato di sé all'esterno".