La storia narrata attraversa diverse epoche e arriva fino ai nostri giorni. Intorno al 1600 Federico, giovane uomo d’armi, viene spinto dalla madre a raggiungere la prigione-convento di Bobbio dove il fratello gemello Fabrizio, sacerdote, è stato sedotto da suor Benedetta, accusata di stregoneria, affinché ne riabiliti la memoria. Giunto nella cittadina, però, anche Federico subisce il fascino della suora che viene condannata alla prigione e murata viva. Trent'anni dopo, Federico divenuto cardinale, incontrerà ancora Benedetta, rinchiusa in quelle mura. Passano i secoli. Ai giorni nostri, nello stesso luogo di allora, un altro Federico ispettore ministeriale scopre che l'edificio è abitato da un misterioso Conte che, però, vive solo di notte... Temi legati alla vita privata del regista al centro del lungometraggio di Marco Bellocchio che riunisce sul set la sua “famiglia” cinematografica: il fratello Alberto Bellocchio e i figli Elena e Pier Giorgio Bellocchio, già sul set di "Sorelle" (2006) e "Bella addormentata" (2012) tra gli altri. In quest'ultimo film aveva recitato anche Alba Rohrwacher, che ritroviamo qui al fianco di Filippo Timi, che aveva lavorato con Marco Bellocchio nel 2009 nel film "Vincere" e che di recente abbimao ammirato sul piccolo schermo nella serie di film-tv "I delitti del BarLume" e nella sit-com "Il Candidato - Zucca Presidente". Il cast vanta anche le presenze di Roberto Herlitzka, in sala nel 2013 nel film Premio Oscar "La grande bellezza" e incisivo politico in "Bella Addormentata". A suggellare il profondo legame tra questa pellicola e il regista la città natale di Bellocchio, Bobbio, dove il film è stato girato e dove aveva girato il suo primo film "I pugni in tasca". Il film è stato presentato in concorso alla 72a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.