All'indomani della Prima Guerra Mondiale, Anna, una giovane tedesca piange la morte del suo promesso sposo, Frantz, morto in Francia. All'improvviso arriva uno sconosciuto, Adrien, soldato francese sopravvissuto, che si presenta a casa della famiglia di Frantz dicendo di essere stato un suo caro amico. Adrien è un uomo misterioso e l'incontro fra lui e Anna scuote le vite di entrambi, risveglia paure. I genitori di Frantz sembrano apprezzare la simpatia della ragazza per il giovane soldato francese, che in qualche modo dà loro conforto, ma nella cittadina la presenza del giovane porta scompiglio. Le ferite della guerra fanno bruciano ancora. Poi una rivelazione, Adrien confida ad Anna un segreto impronunciabile che da tempo tiene in serbo nel cuore. Dopodiché Adrien torna in Francia e Anna resta a casa. Deve decidere cosa farne di quella confidenza, mentre fa i conti con i propri sentimenti... Due anni dopo "Una nuova amica" (2014) Franois Ozon torna in cabina di regia, firmando anche la sceneggiatura, per confezionare un dramma che alterna colore e bianco e nero che porta in primo piano il tema della menzogna. Alle origini del film c'è la piéce Lhomme que jai tué di Maurice Rostand, che Ernst Lubitsch aveva già trasposto nel 1932 (L'uomo che ho ucciso). Presentato in concorso alla 73 Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove Paula Beer ha vinto Premio Marcello Mastroianni, il film vede protagonista, oltre alla giovane Beer, Pierre Niney, Premio Cesar come migliore attore nel 2015 per "Yves Saint Laurent".