Nella Polonia comunista degli anni '60, Karol Kremer è un giovane di buona famiglia, come tanti. Tuffatore esperto, una sera, diventa testimone oculare di un omicidio brutale quando, in un luna park, scopre per caso il corpo di un bambino assassinato e, poco dopo, vede un uomo allontanarsi. Karol non avvisa le autorità e decide di seguire egli stesso quell'uomo misterioso per capire se si tratti del serial killer soprannominato "il ragno rosso" che sta seminando il panico in città. Karol e l'uomo si incontrano, si studiano a vicenda e tra loro inizia una dura partita giocata sui risvolti psicologici più reconditi di ognuno di loro. Un contesto cupo, vago e ambiguo come quello di Cracovia degli anni '60 fa da ambientazione a una storia che si addentra nel mistero del male, senza fornire risposte, ma solo "indizi sulle motivazioni dei personaggi principali" come ammette il regista, Marcin Koszalka, anche direttore della fotografia e sceneggiatore con Lukasz M. Maciejewski e Marta Szreder. Nonostante il tema del serial killer, non è un film di genere, piuttosto un dramma noir dall'intensa carica psicologica.