Frode al Fisco da 90 milioni
Quattro persone già in cella

Una commercialista 43enne di Romano di Lombardia,, due suoi ex collaboratori (un 58enne di Romano e un 61enne di Castelli Calepio), un 44enne rappresentante legale di alcune imprese edili con sede a Fontanella, due cittadini polacchi (una donna di 42 anni e un uomo di 43 anni). Sono i destinatari delle sei ordinanze di custodia cautelare in carcere - quattro delle quali già eseguite - emesse nell’ambito dell’inchiesta della Gdf di Treviglio per una presunta frode fiscale nel settore edile che avrebbe sottratto alle casse dell’erario circa 13 milioni di euro.

In totale gli indagati sono oltre 50: fra loro anche un funzionario dell’Ufficio Entrate di Chiari per un caso di corruzione: l’uomo è stato sospeso dall’esercizio pubblico per due mesi.

Fra i reati contestati anche l’associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale e alla truffa aggravata. Il giro di fatture false scoperto ammonterebbe a 90 milioni di euro, con compensazioni indebite dell’Iva per 13 milioni.  Il denaro ricavato dalla truffa sarebbe stato trasferito in Liechtenstein.

Sono 56 le aziende, per lo più con la sede nella bassa bergamasca, coinvolte nell’inchiesta: secondo l’accusa, l’ingegnoso sistema funzionava con la costituzione di società edilizie di comodo. Al termine dei lavori le aziende prestanome - intestate perlopiù ai cittadini polacchi, che ricevevano uno stipendio per far finta di nulla - emettevano fattura consentendo alla committente da un lato di portare in deduzione il costo del personale e dall’altro di detrarre quell’Iva di cui non avrebbe potuto usufruire eseguendo i lavori in proprio. Si veniva così a realizzare un consistente credito Iva utilizzato per compensare altri debiti, senza versare nulla.

(17/04/2008)

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