C’è un problema
Si segna poco

È ormai da molte settimane che l’Atalanta è alternativamente bellissima e bruttissima, ma - se fino a due giornate or sono bellissima corrispondeva alle partite in casa e bruttissima alle esibizioni esterne - ora i nerazzurri hanno scalato un ulteriore gradino della scala della discontinuità: hanno giocato splendidamente, peraltro senza segnare, a San Siro contro il Milan, e sono invece stati sovrastati domenica dal Torino al Comunale.

La discontinuità di per sé non è un grande problema perché se ne vinci una e ne perdi una conquisti comunque tre punti in due partite e i bergamaschi restano infatti nella parte nobile della classifica, quella di sinistra, con la nona posizione a braccetto con il Torino. La classifica si è accorciata molto, sotto l’Atalanta ci sono ben sei squadre nell’arco di tre punti, ma i nerazzurri possono continuare a dormire sonni sereni in chiave salvezza con il loro +7 sul Frosinone che è terzultimo.

Abbiamo già scritto che secondo noi l’Atalanta vale più o meno la decima posizione, non può sperare nell’Europa League (a meno di un cammino esplosivo e fortunato in Coppa Italia), ma non dovrà nemmeno soffrire per evitare la retrocessione, per cui l’incedere attuale dell’Atalanta non ci sorprende molto in generale, anche se le pazzesche differenze di rendimento destano perplessità.

Ed è indubbio che il punto conquistato nelle ultime tre partite e gli zero gol segnati costituiscono un campanello d’allarme da non sottovalutare. Il problema principale dell’Atalanta è la fase offensiva, non tanto per la composizione del suo tridente titolare - Pinilla, Moralez e Gomez sono giocatori tecnici e di valore -, bensì per la scarsa produzione di gol.

Se l’Atalanta ha la 7ª difesa meno perforata ed è in compagnia di Roma e Udinese con 15 gol incassati (il record è dell’Inter con 7), il suo attacco è il 14° con 13 reti all’attivo, esattamente una in media a partita, come Palermo e Bologna. Soltanto quattro squadre hanno segnato di meno, Verona (8), Frosinone, Carpi e Udinese (11). Il Verona paga il lungo ko di Toni, capocannoniere dello scorso campionato con Icardi, l’Udinese sta soffrendo per l’infortunio di Zapata e la parabola discendente del 38enne Di Natale, mentre le due neopromosse hanno reparti d’attacco obiettivamente scadenti.

E l’Atalanta? Pinilla ha segnato 3 reti in 10 partite, Gomez 3 in 13 e Moralez 1 in 13. E Denis , sostituto di Pinilla, 1 in 7. I numeri non mentono, per essere la prima punta titolare Pinilla non ha segnato molto, ma lui - che pure è fondamentale per la squadra - non è mai stato un cannoniere molto prolifico. Gomez è ok, Moralez sotto media, mentre Denis sta confermando i problemi in zona gol e di vitalità dello scorso anno. E Monachello ancora non si è visto, evidentemente perché il mister friulano non pensa che sia già maturo per emergere in serie A.

Non è stata colpa di Denis se l’Atalanta ha perso contro il Torino, perché l’unico a salvarsi è stato de Roon, e ci sta di fallire l’unica palla-gol pervenuta in area, però è indiscutibile che il contributo alla causa del Tanque sta ulteriormente scemando. Sartori, l’uomo-mercato dei nerazzurri, a TuttoAtalanta su Bergamo Tv, ha escluso rinforzi a gennaio difendendosi con un «catenaccio» dalle domande sull’argomento, ma crediamo che il club nella campagna di riparazione non rinuncerà a un tentativo per accrescere il potenziale realizzativo della squadra

Stavolta il derby dei «vecchietti terribili», in Atalanta-Torino, l’ha vinto Ventura con il suo 3-5-2 che non ha concesso quasi nulla all’Atalanta. Reja, che era stato magistrale a cambiare tatticamente il match nella ripresa nell’ultima partita vinta contro la Lazio in rimonta, domenica non si è ripetuto, i cambi sono sembrati tardivi e non indovinati. Però non sempre si può architettare la strategia vincente, c’è anche la squadra avversaria e il Toro è evidentemente indigesto per i nerazzurri. Domenica sarà dura riscattarsi all’Olimpico contro la Roma, ma da bruttissima l’Atalanta fa presto a diventare bellissima....

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