Con le spalle al muro
Ultimatum per Gasperini

Tutto in una partita per mister Gasperini, quella di lunedì contro la cenerentola Crotone a Pescara, in un giorno inconsueto e praticamente in campo neutro. Imprevedibile. Così come, quando fu stilato il calendario, sulla carta favorevole ai nerazzurri nelle prime giornate, crediamo nessuno avesse ipotizzato una situazione così delicata per l’Atalanta dopo appena cinque giornate.

Sì, i giocatori avrebbero dovuto digerire il calcio del nuovo allenatore, qualche intoppo fisiologico era preventivato, ma il calendario sembrava proprio confezionato per dare loro una mano. E invece Gasperini, in primis, e la squadra sono già con le spalle al muro: penultima, se perde anche contro il Crotone (ma anche se pareggia giocando male) l’Atalanta è destinata a tempi molto grami in quanto dopo l’attende un trittico terribile (Napoli in casa, Fiorentina fuori e Inter in casa, prima della trasferta contro il Pescara) che - visto come sta (non) giocando - probabilmente l’affosserà ulteriormente più che consentirle di rialzarsi.

Ecco perché in caso di nuovo ko sarebbe quasi impossibile per il presidente Percassi - che aveva avuto una gran pazienza lo scorso campionato durante le 14 giornate senza una vittoria di Reja, ma la squadra era fuori dalle sabbie mobili della retrocessione - ribadire la sua fiducia al tecnico torinese, nonostante il biennale da 800 mila euro a stagione.

Nel calcio i risultati sono quasi tutto, ma il problema maggiore dell’Atalanta attuale è l’involuzione sconcertante esplosa nelle ultime due abbordabili partite, contro Cagliari e Palermo, che avrebbero dovuto confermare i segnali positivi emersi con la vittoria in rimonta sul Torino, l’unica gioia del primo scorcio del campionato. Non sono state due giornate storte, è stato un crollo. L’Atalanta sta diventando sempre più un mistero insondabile, la situazione in casa nerazzurra invece di semplificarsi con il trascorrere del tempo si complica, la nebbia è scesa fittissima sulla Bergamo calcistica. Avevamo scritto «pazienza» come parola d’ordine, ma pensando a un lavoro ma in costante progresso, non a un blackout totale, a una regressione inquietante.

In sintesi, non si capisce più un tubo. E non sembra capirlo nemmeno la squadra che in campo non ha l’idea di cosa deve fare. Soltanto per Gasperini «la squadra ha giocato una buona gara, precisa sul piano tattico e del gioco». È naturale che il tecnico, di cui non si dubita la preparazione e la competenza, difenda il suo lavoro, ma dicendo così diventa indifendibile. Contro il non irresistibile Palermo, che l’Atalanta doveva tentare di sbranare, i nerazzurri hanno denunciato lampanti limiti di gioco ma anche una determinazione non ferrea e quasi allo scadere sono stati infilati su corner da pollastri dal macedone Nestorovski.

Il calcio è materia complessa ma anche elementare. Se le cose non funzionano come si vorrebbe, si dovrebbe avere l’umiltà di ricorrere alla soluzione più pratica e che i giocatori conoscono di più anche a costo di accantonare o sconfessare almeno per il momento le proprie idee. Dunque difesa a quattro, un po’ più di fosforo a centrocampo (che peraltro latita in rosa) e Gomez sull’esterno. È naturale che se le punte continueranno a non segnare, permarrà il problema del risultato, ma perlomeno il reparto arretrato dovrebbe rivelarsi più solido e il gioco meno confusionario. E si vedrà forse la luce in fondo al tunnel.

La rosa dell’Atalanta avrà lacune e c’è chi non sta rendendo come potrebbe, ma ci rifiutiamo di pensare che sia così malridotta come indicano gioco e risultati. Che Gasperini abbia responsabilità sul caos che si è generato è indiscutibile, quante esse siano con esattezza è complicato decifrarlo. Non sappiamo se la squadra è stata effettivamente costruita al 100% con l’assenso dell’allenatore, le cui idee tattiche erano ben note (Sartori ha garantito di sì lunedì a Bergamo Tv, ingaggio di Paloschi incluso... Mah...). E non sappiamo quanto i giocatori siano con Gasperini che ha già avuto modo di criticare diversi di loro pubblicamente e in modo abbastanza duro. Si sa che i giocatori sono abbastanza permalosi e, tra qualche rapporto non idilliaco e incomprensioni di natura tattica, non è escluso che ci sia qualche problema di spogliatoio.

Lunedì sera alle 21, alla conclusione di Crotone-Atalanta, ne sapremo sicuramente di più.

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