Mercato clamoroso
Nerazzurri per ora ok

È il calciomercato più clamoroso della storia dell’italica pedata ed è tutta «colpa» della Juventus che, per tentare di vincere la Champions League, ha dato il via a una serie di operazioni che non si erano mai viste demolendo per il momento la residua concorrenza nel Belpaese: strappati Pjanic alla Roma (38 milioni di clausola rescissoria) e soprattutto Higuain al Napoli (90 milioni, sempre di clausola rescissoria), il delitto sarà perfetto se il club partenopeo utilizzerà la montagna di euro per indebolire l’Inter privandola di Icardi, il suo bomber e capitano, per il quale un inviperito presidente De Laurentiis pare abbia stanziato 60 milioni, senza peraltro piegare ancora la resistenza dei milanesi.

La Juventus si è rinforzata talmente che pure l’imminente cessione da record assoluto di Pogba (110 milioni la follia del Manchester United) non è destinata a scalfire il suo strapotere: si allenerà in campionato per dare l’assalto all’Europa. Se non fosse per la Juventus e il Napoli, sarebbe un calciomercato all’insegna dell’austerity, considerando la crisi che continua ad frenare molte big. L’Inter ha una nuova proprietà, la Suning, che ha disponibilità economiche non indifferenti, ma almeno per la sessione estiva non dovrà sgarrare dal fair play finanziario, anche la Roma deve muoversi con molta attenzione, il Milan è letteralmente fermo in attesa che Berlusconi e la cordata cinese si accordino per il cambiamento di proprietà e Fiorentina e Lazio non sembrano in grado di rinforzarsi seriamente.

Ecco perché non è escluso che sarà un campionato in cui squadre di medio livello, solide e bene organizzate, potrebbero inserirsi in una posizione da Europa League. Sassuolo, che ha già centrato la qualificazione nello scorso campionato, e Torino ci sembrano tra le maggiori candidate a sorprendere. La nostra è soltanto un’impressione del momento, in attesa dei colpi di agosto che potrebbero cambiare la tendenza e rilanciare qualche big attualmente latitante.

E l’Atalanta? Per ora si è mossa con intelligenza e rapidità ingaggiando un centravanti di valore come Paloschi per circa 7 milioni dallo Swansea e in prestito dalla Roma un difensore mancino come Zukanovic, considerato fondamentale da Gasperini per la sua difesa a tre. Sono stati ceduti de Roon al Middlesbrough in Premier League per 14 milioni con una grande plusvalenza e Cigarini, che considerava esaurita la sua esperienza in nerazzurro, alla Samp per 3,5. C’è da colmare un vuoto a centrocampo, anche se Gasperini sta studiando molto il giovane e promettente Kessie per vedere se può essere già titolare e c’è da constatare se il recupero di Carmona, ko per quasi tutto lo scorso campionato, è definitivo.

Ma il reparto dove si deve lavorare di più è quello inerente la batteria di esterni, basilari per l’allenatore che finora ha testato il suo prediletto 3-4-3 con il 3-5-2 come alternativa. I titolari in teoria ci sono già, Conti e Dramè a centrocampo e Gomez e D’Alessandro in attacco, ma ci sono da scovare perlomeno i ricambi. Naturalmente se Gomez fosse ceduto, e non ci sarebbe da criticare il club se l’eventualità diventasse realtà visto che è stato il Papu ad ammettere che vorrebbe giocare in una grande, l’Atalanta dovrebbe sostituirlo con un elemento in grado di fare la differenza, ma per fortuna dei tifosi bergamaschi il club che probabilmente più lo desidera, il Milan, non ha attualmente un soldo bucato.

Chi i soldi li ha è il Napoli e dunque non è da escludere che i partenopei - risolto il nodo attaccante - possano puntare con decisione su Sportiello e anche in questo caso sarebbe nella logica delle cose per l’Atalanta cedere il portiere. Il problema non è tanto cedere, quanto sostituire degnamente chi se ne va. Difficile invece che il Napoli si lanci subito su Conti, visto che mister Sarri ha altre priorità.

Infine, c’è anche da pensare a un ricambio affidabile per Paloschi. Pinilla - che pure ha un contratto fino al 2017 - sembra destinato ad andarsene, pesa molto la sua discontinuità, e probabilmente anche Borriello, il cui contratto è scaduto ma si è parlato di un possibile rientro alla base, preferisce abbracciare una squadra nella quale passa giocare come titolare, per cui dietro Paloschi c’è un punto interrogativo.

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