Le vecchie magagne
Distrazioni e attacco

Più si ripensa alla partita di domenica sera dell’Atalanta a San Siro contro l’Inter nell’esordio e al negativo epilogo per i bergamaschi, con il gol decisivo di Jovetic al 93’ per l’1-0 definitivo, più emergono analogie con la squadra di mister Reja dello scorso campionato.

Stavolta l’Atalanta ha perso e non era mai successo in trasferta con in panchina il tecnico friulano che i tre ko, due peraltro a salvezza virtualmente conquistata, li aveva incassati al Comunale. Il problema maggiore è che sono emersi ancora i vecchi problemi. Ricordate? L’Atalanta aveva una sua solidità di base, si difendeva bene, ma all’improvviso ecco il blackout che determinava il patatrac o comunque costringeva i giocatori a soffrire.

Domenica la difesa bergamasca è stata perfetta fino al 93’, quando su una rimessa laterale - invertita ok, ma è un’attenuante debolissima - nessuno, e stiamo parlando in generale di tutta la squadra, ha pensato di correre a contrastare Jovetic che ha ricevuto palla. Le immagini al replay sono inquietanti: nove giocatori (ovvero tutti quelli di movimento, Carmona era stato espulso) sono rinculati all’interno dell’area consentendo al montenegrino, talento cristallino, di arrivare tranquillamente al limite dei sedici metri e di calibrare una conclusione a rientrare imprendibile per Sportiello.

E che dire dell’espulsione di Carmona? Nelle tredici giornate del passato torneo con Reja alla guida i nerazzurri erano incappati in ben cinque espulsioni (e non consideriamo la follia del pugno di Denis a Tonelli alla fine di Atalanta-Empoli), cartellini rossi che per fortuna erano stati assorbiti con disinvoltura dai bergamaschi. E invece a San Siro i due falli da giallo del cileno nel giro di 5’, dal 21’ st al 26’ st, si sono rivelati pesantissimi perché hanno consentito a un’Inter dalla manovra lenta e abulica di insediarsi nella trequarti avversaria e di produrre una serie di palle-gol quasi mai costruite in precedenza. Per Carmona, reduce da un campionato sottotono, una partenza infelice, lui che avrebbe dovuto essere il punto di riferimento del centrocampo.

Inoltre, l’Atalanta non ha demeritato sul piano del gioco, ma ha costruito soltanto una chance seria per segnare, al 3’ pt con Gomez, non l’ha sfruttata e non è stata inesorabile nemmeno quando ha avuto la possibilità di colpire in contropiede, cosicché Handanovic e la difesa interista per una volta tanto non hanno patito le pene dell’inferno. Volenterosi ma fumosi Gomez e Moralez, Denis è stato costretto presto al forfait per un duro contrasto (ne avrà per due-tre settimane a causa di una lesione al legamento della caviglia destra) e Pinilla non ha avuto molti palloni giocabili. Un’Atalanta, in definitiva, per nulla pungente.

Alla fine le note positive sono state rappresentate da Sportiello, il miglior atalantino dello scorso campionato, e dai nuovi rinforzi di centrocampo de Roon e Kurtic. L’olandese ha impressionato per personalità, tempismo e per la disinvoltura nelle due fasi di gioco, sembra davvero un grande affare di mercato, lo sloveno per il suo dinamismo che è peraltro scemato con il trascorrere del tempo.

Domenica 30 ci sarà il debutto casalingo, sempre in notturna, contro il Frosinone che è stato rimontato e ha perso in casa contro il Torino, mentre lunedì 31 sarà l’ultimo giorno di calciomercato. Il match contro la neopromossa sarà già interessante per capire qual è il rapporto di forza tra l’Atalanta e una squadra che sulla carta è una delle più deboli del lotto. Quanto al calciomercato, dopo il brasiliano Toloi è stato centrato anche l’obiettivo del secondo difensore centrale con l’ok dal Milan per il prestito secco dell’italo-argentino Paletta. Il centrocampo va bene, non è magari da escludere una sorpresa in attacco per regalare alla squadra un bomber in più.

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