Se gira Cigarini...
Il Cagliari è a -6

E così il Cagliari ha sfruttato il jolly: ha rifilato un perentorio 4-0 casalingo (già 2-0 dopo 15’; Ekdal, Farias, Mpoku e Cop i marcatori) all’ormai demotivato Parma per rosicchiare due punti all’Atalanta, reduce dall’1-1 contro la Lazio al Comunale. La classifica ora dice Atalanta quartultima a 33 punti e Cagliari 27 (Cesena 24) a quattro giornate dalla conclusione del campionato.

Che fosse un turno nel quale i sardi avrebbero potuto recuperare un po’ di terreno era scontato e i pronostici sono stati confermati, ma l’Atalanta non deve assolutamente fasciarsi la testa, perché il +6 (che vale +7) è una base solidissima per rifinire l’operazione salvezza. Già nella prossima giornata, con Juventus-Cagliari e Palermo-Atalanta, sarà un’impresa ai limiti dell’impossibile per la squadra isolana limare ulteriormente il divario.

Ma abbandoniamo i numeri - che restano bellissimi per il team di mister Reja - per abbracciare la prestazione di domenica dei nerazzurri. Forse non è un caso che domenica l’Atalanta ha disputato la partita più bella della gestione Reja e probabilmente l’ora più bella del suo tormentato campionato proprio quando - dopo il 2-2 sofferto ma liberatorio di Cesena - ha intuito che la salvezza era virtualmente conquistata. Probabilmente i giocatori nerazzurri, allontanata la paura, si sono definitivamente sbloccati sul piano mentale. Un’Atalanta che ha giocato senza nessun timore e con un’aggressività mai vista contro una Lazio che sulla carta era una squadra rognosa e molto pericolosa. Una compagine biancoceleste annullata totalmente, almeno fino a quando le energie fisiche hanno sostenuto Bellini e compagni.

E forse non è un caso che i bergamaschi hanno dimostrato di poter giocare un gran calcio - e finalmente il 4-3-3 ha funzionato - proprio nel match in cui Cigarini ha disputato la prestazione più positiva del suo altrettanto tormentato campionato. E dire che il Ciga non era in condizioni fisiche ottimali. Invece il regista ha illuminato la manovra come da tempo non si ammirava e la squadra ne ha tratto giovamento, tanto che non si è quasi sentito l’handicap di avere Moralez - il giocatore nerazzurro più decisivo in fase di rifinitura - in panchina perché anche l’argentino tascabile non era al 100%.

Quando non c’è nessun giocatore nerazzurro insufficiente e quando ce ne sono numerosi che si sono espressi al top della stagione (con Cigarini ricordiamo D’Alessandro, Gomez, Biava, Carmona e Migliaccio; Sportiello non è da citare perché è quasi sempre ai vertici di rendimento), la naturale conseguenza è un’Atalanta da applausi. Che non ha vinto, ma è come se avesse vinto. Ancora qualche punticino e si potrà pensare al futuro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA