Morì per salvare il suo cane
A Torino si ricorda Chiara

A San Giovanni Bianco la studentessa era scivolata nel Brembo. L’Enpa nazionale le intitola l’area per gli animali maltrattati

Chiara Pirola aveva 25 anni: tanti sogni e uno in particolare. «Mi diceva, un po’ seria e un po’ scherzando, di aiutarla a mettere via un po’ di soldi perché voleva aprire un canile qui in Valle. Che sappia io, cani e gatti, ma un po’ tutti gli animali in generale, erano la sua passione da sempre. Randagi, trovatelli... Andare in giro con lei era così: si fermava a raccoglierli tutti. E insisteva: cosa facciamo? Eh..., cosa facciamo. Aveva già quattro gattini a casa, più Danny. Ecco, lei voleva un canile per ospitarli tutti...».

Da cinque anni Chiara era la ragazza di Dario Fagiani, 29 anni di Valbrembo, e lui ha cercato di salvarla mentre lei stava cercando di salvare Danny. Non ce l’ha fatta e il suo mondo, il suo futuro, i suoi sogni si sono fermati in riva al Brembo una domenica di sole, il 16 marzo.

Così il fidanzato di Chiara ha preso delle parole che lei aveva scritto, raccontava il suo amore per quelli che sono, senz’altro, i migliori amici dell’uomo. Ha preso le lettere e le ha spedite all’Ente nazionale protezioni animali che a Torino ha un grande canile dove, tra le altre cose, c’è un centro per riabilitare i cani ex combattenti che hanno subito ignobili maltrattamenti. Ed è lì che, adesso, sorride il sorriso di Chiara, a cui è stato intitolato questo spazio.

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