Il paracadute non si apre, lo schianto
Muore a 44 anni davanti agli amici

Tragedia il giorno di Ferragosto durante un volo nei cieli di Fano: vittima Dario Mandragola, 44enne idraulico di Bonate Sopra. Anche il dispositivo di emergenza s’è bloccato. «Era un parà esperto, una fine assurda e terribile».

Era un paracadutista esperto con alle spalle 432 lanci Dario Mandragola, artigiano idraulico di 44 anni (avrebbe compiuto i 45 anni il prossimo 3 settembre) di Bonate Sopra che il giorno di Ferragosto si è schiantato al suolo durante un lancio avvenuto a Fano, in provincia di Pesaro, nelle Marche.

Da alcuni informazioni raccolte è stato possibile fare una prima ricostruzione del lancio mortale. L’aereo ha portato in quota alle 16 tre paracadutisti, tra i quali Dario Mandragola, che si sono lanciati. Hanno fatto alcune evoluzioni mentre scendevano e, all’altezza stabilita di circa a 1.200 metri, purtroppo il paracadute di Mandragola non si è aperto. Il bergamasco ha azionato quello di emergenza, ma neanche questo si è aperto poiché sembra che si sia attorcigliato intorno ad una gamba dello sfortunato paracadutista.

Tempo 20 secondi e Mandragola è precipitato al suolo, piombando sulla siepe che divide la piscina dal campo scuola di paracadutismo, sotto gli occhi attoniti degli amici e degli appassionati, almeno un centinaio, che stavano osservando le evoluzioni dei parà in cielo. Inutile ogni tentativo di soccorso da parte dell’équipe del 118 che ha potuto solo certificare la morte del paracadutista bonatese.

Sul posto la polizia che effettuato i rilievi, recintato l’area e posto sotto sequestro tutto il materiale dello sfortunato sportivo, avviando le indagini per accertare le cause della tragica morte dell’artigiano bergamasco e la Procura di Pesaro ha aperto un’inchiesta. La salma è stata composta nella camera mortuaria del cimitero di Fano a disposizione della magistratura.«Era un parà esperto, una fine assurda e terribile» hanno detto gli amici che hanno assistito alla tragedia.

Il corpo di Mandragola sarà traslato a Bonate Sopra quando il magistrato ne autorizzerà la sepoltura. I familiari comunicheranno nei prossimi giorni la data del funerale.

L’idraulico abitava da alcuni anni a Bonate Sopra in via De Amicis, al numero civico 7, dove ha comprato e sistemano parte di una palazzina. Era un artigiano e lavorava come idraulico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA