Tasi, chi fa da sè... fa pasticci
Effetto giungla in Bergamasca

Non c’è chiarezza sull’applicaizone della Tasi nella nostra provincia bergamasca tanto che c’è chi applica l’aliquota massima al 2,5 per mille e chi non la fa pagare. Creando un inevitabile ma non corretto effetto giungla.

Non c’è chiarezza sull’applicaizone della Tasi nella nostra provincia bergamasca. C’è chi applica l’aliquota più alta, ma poi viene incontro alle famiglie prevedendo «sconti» per i figli che vivono in casa; c’è chi cerca di differenziare, modificando i valori in modo da far pagare meno a chi ha case con rendite catastali più basse. C’è chi invece sceglie un «per mille» uguale per tutti, e pure chi decide che questa Tasi, per quest’anno, non la si dovrà pagare

Fa un po’ effetto-giungla (e qui parliamo solo dell’abitazione principale, non di lusso), il panorama delle scelte dei Comuni bergamaschi in merito alla nuova tassa sui servizi indivisibili, sulla cui applicazione la legge dà ampi margini decisionali alle amministrazioni. Viva l’autonomia, certo, ma così lo scenario porta a notevoli differenze anche tra contribuenti che partono da condizioni simili. Così, solo per fare un esempio, la stessa famiglia con due figli e rendita catastale da 400 euro, si troverà a pagare 67,2 euro a Bonate Sopra (1 per mille), 168 a Schilpario (2,5 per mille), o poco più di 104 a Ponte San Pietro, che applica un’aliquota più alta (2,9 per mille) ma garantisce detrazioni sulla casa e sui figli.

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