Da Bonate Sopra alla Romania
Vivo sulle punte la magia di Natale

Sara Previtali, ballerina di 25 anni, si prepara a portare in scena «Lo schiaccianoci». Il libretto è ambientato nella notte della Vigilia sulle note di Ciaikovskij. Il debutto al «Teatrul De Balet Sibiu» dove vive e lavora insieme a Manuel. Formatasi all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, si è esibita sui palcoscenici di mezzo mondo, da Seul a Sarajevo fino al Teatro Eliseo di Roma

I primi passi di danza classica li ha mossi a 5 anni nella scuola di ballo non lontano da casa. Da Bonate Sopra, dove è nata, è volata via leggera sulle punte per perfezionarsi all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano e da lì non si è più fermata. Le tappe artistiche di Sara Previtali, 25 anni, si devono seguire sulle carte geografiche del mondo: Sarajevo in Bosnia ed Erzegovina, Seul, in Corea del Sud, Londra in Gran Bretagna, l’isola di Cipro, in Italia a Bologna e Roma, fino in Romania, a Sibiu. In ognuno di questi posti è salita sul palco per fare quello che più desidera nella vita: danzare sulle note di Ciaikovskij, Bizet o Verdi.

Da qualche mese vive e lavora a Sibiu in Romania dove è entrata a far parte della compagnia di danza classica del «Teatrul De Balet Sibiu»: mentre porta in scena «Giselle» e «Il lago dei cigni» ripercorre, lei giovanissima, una carriera lunga 20 anni. Dietro le quinte sta provando i passi de «Lo schiaccianoci»: sugli spartiti della celeberrima Danza russa, del Valzer dei fiori e della Danza della Fata confetto metterà in scena uno dei più bei libretti sul Natale.

Farà rivivere la notte della Vigilia portandoci nella cameretta di Clara e del fratello Fritz, alle prese con un regalo animato, uno schiaccianoci. Ci farà vincere con Clara la battaglia con Re Topo grazie ai soldatini animati di Fritz e, a colpi di passi di danza, sulle note di Ciaikovskij abbraccerà (come nelle fiabe più belle) il Principe azzurro.

Sara è felice, di questo suo Natale speciale, e di questa passione per la danza che l’ha portata così lontano da Bergamo. Un risultato raggiunto con tenacia e tanto sacrificio fin da quando a 11 anni è entrata a far parte di una delle scuole di danza più qualificate, quella dell’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, quella, per intenderci, in cui sono cresciuti Carla Fracci e Roberto Bolle. «Sono entrata a 11 anni alla Scuola di ballo dell’Accademia Teatro della Scala – racconta –: i miei genitori, per la verità, erano un po’ perplessi ma non mi hanno ostacolato. La danza era stata la passione anche di mia madre: lei però non ha avuto la possibilità di perseguirla fino in fondo per cui temeva che accadesse anche a me».

«La mia famiglia pensava che mi stancassi – continua Sara – e invece io mi appassionavo ogni giorno di più: ho ottenuto ben tre borse di studio per proseguire i corsi. Intanto frequentavo il liceo linguistico e mi sono impegnata molto per dimostrare ai miei genitori che la danza non comprometteva i risultati scolastici. Sono stati anni di duro sacrificio, costanza e tenacia, sempre in una continua competizione con gli altri. Era un continuo lavoro per plasmare il corpo e piegarlo all’arte della danza. Dovevo cercare di raggiungere la perfezione, giorno dopo giorno, per poter superare le rigide selezioni – conferma Sara –. Mi allenavo dalle cinque alle sei ore al giorno. Questi sacrifici però erano ripagati ogni volta che salivo sul palco; quei momenti mi regalavano forti emozioni e sentire il calore del pubblico era esaltante».

E così a 16 anni Sara lascia l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, dopo aver studiato disciplina del contemporaneo, un tipo di ballo che deriva dal classico ma che valorizza l’espressione di movimento, per andare a Londra, con l’obiettivo di imparare la lingua inglese e approfondire lo «studio contemporaneo» per arrivare alla perfezione del ballo contemporaneo e classico. Durante questo periodo partecipa a numerosi spettacoli e inizia le prime esperienze di teatro. Nel 2007 consegue la laurea in BA (Hons) in Ballet and Contemporary Dance presso la celeberrima Rambert School di Londra & University of Kent.

Inizia un periodo intenso e interessante per Sara dove le esperienze artistiche la portano a collaborare con prestigiose compagnie di ballo. Inizialmente a Bologna, presso la compagnia «Leggere Strutture», conquistando l’attenzione del pubblico e della critica con le sue interessanti e originali produzioni. Sara vede decollare la sua carriera. Dopo le prime esperienze in compagnie inglesi, viene assunta presso il Teatro nazionale dell’Opera di Sarajevo in Bosnia ed Erzegovina nel 2009, dove si esibisce in «Giselle», «Carmen» e «La signora delle camelie»; poi viene chiamata al Teatro Eliseo di Roma nella produzione de «Il lago dei cigni». La compagnia neoclassica «Neo Ballet di Londra» e l’«Universal Ballet Theatre» di Seul (Corea del Sud) la richiedono nelle produzioni de «Il lago dei cigni» e «Lo schiaccianoci».

È sul palco di Sarajevo che Sara incontra Manuel Di Pietro, 27 anni, e con lui condivide la passione per la danza ma anche un progetto di vita insieme. Nel 2010 riescono persino a esibirsi a Bonate Sopra dove Sara ha mosso i suoi primi passi di danza. Nel 2013 sono sul palco a Seul in Corea del Sud all’«Universal Ballet», il teatro più importante del Paese asiatico. E poi ancora a Londra, Cipro e Romania. E c’è da immaginarli, mentre si allenano sulle note de «Lo schiaccianoci», esibirsi in un Pas de deux come il Principe e la Fata confetto, al culmine di una notte magica. Ma anche quando il sogno finisce, Clara si sveglia con il suo schiaccianoci ed è pronta a guardare il futuro. Proprio come Sara.

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