Piazzatorre pensa al rilancio
tra nuove case, hotel e seggiovie

Manca solo nero su bianco, ma la volontà di rispettare gli accordi sanciti lo scorso marzo è confermata. E Piazzatorre può iniziare a sperare nello sviluppo: per sabato è fissata l’apertura delle seggiovie di Torcola Vaga (se non ci sarà neve apriranno solo la prima seggiovia e il rifugio Gremelli, ieri pomeriggio c’era neve, dai dieci ai 40 centimetri, solo oltre i 1.500 metri).

Sempre nei prossimi giorni è prevista la firma conclusiva, davanti al notaio, della convenzione tra amministrazione comunale e società bergamasco-bresciana «Alta quota» – facente capo agli imprenditori Massimo Manenti di Telgate e Marco Vigani di Villongo – firma che darà ufficialmente il via ai sogni di Piazzatorre: unificazione dei comprensori di Torcola Vaga e Torcola Soliva, con nuove piste e seggiovie, il recupero a grande albergo con almeno 105 camere dell’ex colonia Genovese, la trasformazione in residenze (circa 120 alloggi) dell’ex colonia dell’Opera Bergamasca e poi altri appartamenti al posto dell’abetaia a Tagliata (circa 280), per un’operazione complessiva di una cinquantina di milioni di euro.

«Se tutto andrà bene – dice Manenti – in primavera inizieremo con i lavori per l’unificazione dei comprensori sciistici, l’innevamento artificiale, i parcheggi, le nuove piste e la nuova seggiovia». Il marzo scorso, il Consiglio comunale – guidato dalla Giunta uscente di Federica Arioli – diede il via libera definitivo agli accordi: da allora sono trascorsi otto mesi, dalla prima presentazione del progetto – sempre in Consiglio comunale, nel novembre 2007 –, invece, già due anni. Ora operatori turistici, villeggianti e cittadini si attendono che i tempi si velocizzino.

«Il ritardo nella firma della convenzione – spiega il sindaco Michele Arioli – è stato determinato da motivi tecnici-giuridici, indipendenti sia dal Comune sia dalla società "Alta quota". Quanto previsto dalla convenzione è confermato e, da entrambe le parti, c’è la volontà di proseguire sulla strada tracciata». A rallentare l’avvio concreto dell’operazione, per esempio, sarebbero state alcune proprietà private (della società degli «Antichi originari», antica istituzione fondiaria di Piazzatorre) presenti sui terreni oggetto della convenzione. Ma ora le questioni sembrano risolte. «Concretamente mancano solo alcuni documenti da parte di un soggetto privato – dice il sindaco – quindi per l’inizio di dicembre firmeremo la convenzione davanti al notaio». A quel punto scatteranno anche gli obblighi per Comune e «Alta quota».

Il primo obiettivo a cui dovrà lavorare la società privata sarà l’unificazione dei comprensori sciistici di Torcola Vaga e Soliva (quest’ultimo fermo dal 2005), sogno che Piazzatorre insegue da decenni. Sono previsti uno skiweg di collegamento, la sostituzione con una nuova seggiovia dell’impianto (in scadenza) Zuccone-Monte Torcola, innevamento artificiale e nuove piste, per un demanio sciabile che raggiungerà, complessivamente, i 25 chilometri. E «Alta quota» dovrà gestire gli impianti di risalita per almeno una decina d’anni (in caso di abbandono è prevista una «penale» di 200 mila euro ogni anno). «Per ora – dice il sindaco – la riattivazione della risalita dal paese allo Zuccone (la vecchia ovovia, ndr) non è prevista. Sarà comunque mantenuto il tracciato e, solo in tempi successivi si valuterà, eventualmente, la realizzazione di un nuovo impianto». Contemporaneamente si partirà con le vecchie colonie: l’ex Opera Bergamasca, in degrado e già acquisita dal privato, sarà trasformata in appartamenti, circondati da un parco di mille metri quadrati.

Per la malridotta ex colonia Genovese (che, con la firma, passerà dal Comune ad «Alta quota»), la convenzione prevede la trasformazione in albergo di almeno il 75% con il resto in appartamenti, ma «probabilmente sarà tutto alberghiero – precisa Manenti – con 105 camere, ma forse anche più e centro wellness poco davanti al centro sportivo», «e di questo non possiamo che essere contenti», chiosa il sindaco. Perché sull’altro piatto della bilancia il Comune concederà al privato la realizzazione di nuovi appartamenti al posto dell’abetaia a Tagliata. «Se il recupero delle ex colonie è accolto con favore – dice il sindaco – il sacrificio dell’abetaia a Tagliata ci costa invece parecchio. Seppure, vorrei ricordare, che si tratta di circa 500 abeti, a fronte dei milioni di alberi presenti sul territorio di Piazzatorre».

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