Casnigo, al centro sportivo
anche atletica, tennis e calcetto

Si sono conclusi nei giorni scorsi gli ultimi interventi di ristrutturazione e messa a norma del centro sportivo «Cavalier Pietro Radici» di Casnigo: oltre al nuoto e agli sport acquatici in genere, ora è possibile praticare anche l’atletica, il tennis e il calcetto al coperto, mentre per gli amanti del benessere sono operative da tempo le nuove palestre di fitness e altre strutture per le cure fisiche.

Gli interventi hanno recuperato l’area della vecchia palestra annessa alle piscine, con gli spazi occupati dai nuovi impianti: al piano terra le sale per il fitness, altre tre per i corsi, ambienti per il relax con il bagno turco e il centro medico, oltre agli spogliatoi; al piano superiore è stato realizzato un ampio spazio multisport, che comprende la pista indoor di atletica a tre corsie lunga 120 metri, il campo di calcetto e quello da tennis, dove all’occorrenza è possibile praticare anche altre attività sportive. L’area, ampia 1.200 metri quadrati, potrà ospitare anche manifestazioni pubbliche, culturali o sociali.

«Sono estremamente soddisfatto per aver portato a termine il recupero della struttura – commenta Pietro Nodari, presidente del consiglio di amministrazione della spa –. Un traguardo raggiunto grazie innanzitutto dai 10 Comuni consorziati, che hanno creduto nell’impresa e contribuito a realizzarla. Un ringraziamento va anche al vecchio consiglio di amministrazione, composto da Arturo Macalli, Alessandro Riccardi, Romeo Guerini e Luciano Castelli, che ha sostenuto i progetti di recupero e si è adoperato per attuarli».

Roberto Bogazzi, gestore del centro e titolare della Società sportiva dilettantistica Arl, aggiunge: «È il risultato del gran lavoro svolto dall’ente pubblico e dall’operatore privato, che hanno realizzato una struttura con servizi a 360 gradi rivolti alle scuole, alle società sportive e all’utenza privata. Adesso il centro non è più solo le piscine, ma grazie ai Comuni che hanno saputo con lungimiranza credere in un progetto più ampio e diversificato, dandogli attuazione nel corso di 8 anni, è possibile mettere a disposizione un servizio che completa quello rivolto alle comunità, trovando il giusto equilibrio tra esigenze del pubblico e gestione privata».

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