Orio, per diminuire il rumore
Palafrizzoni chiede decolli a est

Orio prova a volare alto, ma questa volta non è una questione di numeri o record da superare. No, questa volta c’è in ballo la compatibilità ambientale, nella fattispecie il rapporto con gli abitanti (più che esasperati) di Colognola in primis, ma anche della Malpensata, di Campagnola e, superando i confini cittadini, Azzano San Paolo e Stezzano. Sotto accusa c’è la nuova rotta, quella che sarà sperimentata fino a marzo e che se da un lato ha portato benefici ad una consistente parte della città, dall’altro ha creato fior di problemi a chi si è trovato di punto in bianco passare gli aerei sopra la testa. E la prima soluzione sul tavolo è quella di farli passare il più in alto possibile.

Da qui la richiesta che Palafrizzoni ha avanzato alla Commissione tecnico aeroportuale (convocata dopo due richieste da parte del Comune e uno stand by di diversi mesi): far partire tutti i velivoli dalla cosiddetta testata alfa, quella più ad est dei 3 chilometri e 24 metri di pista. In questo modo gli aerei potrebbero sorvolare i centri abitati (Colognola su tutti) ad un’altezza più ragguardevole, così da provare a limitare il rumore. Attualmente pare che buona parte dei decolli avvenga partendo dalla testata bravo, posta 500 metri più avanti rispetto all’estremità est della pista: Palafrizzoni (alla seduta era presente l’assessore all’Ambiente Massimo Bandera) ha chiesto all’Enav, l’Ente nazionale assistenza al volo, lumi sulla distribuzione dei decolli tra i due punti. Tecnicamente non dovrebbero esserci difficoltà allo spostamento in blocco sulla testata alfa, forse già per fine anno. Gli effetti poi sono tutti da valutare.

Una richiesta che sottintenderebbe un orientamento di fondo, quello cioè di continuare con l’attuale rotta in via di sperimentazione, lavorando però per renderla il meno impattante possibile. Del resto i dati dell’Arpa diffusi nel corso della Commissione confermerebbero quanto anticipato dallo stesso Bandera qualche settimana fa a Palafrizzoni: con le nuove rotte ci sarebbero benefici per circa 11.000 abitanti. Per contro, però, i problemi ora sono tutti su Colognola (e non solo), ed è questo il nodo da sciogliere a tutti i costi. Nota bene, in prima battuta si era ipotizzato che i beneficiari delle nuove rotte potessero essere 5.000, ma la stima era stata fatta sul traffico del 2006: da lì il numero dei voli è aumentato notevolmente (8.000 movimenti e 1 milione e 200 mila passeggeri) e di conseguenza anche l’area interessata dal rumore, così come il numero degli abitanti coinvolti. E ora alleviati dal disagio, come confermano alcune rilevazioni delle centraline: a Treviolo meno 10 decibel, in via Canovine meno 5.

Ma per altre parti della città la situazione è cambiata radicalmente. Un’altra possibile soluzione potrebbe essere la richiesta fatta ad un operatore courier (dovrebbe essere Dhl) di sostituire due aerei A300, non proprio all’avanguardia: questo vorrebbe dire quasi 4 decibel in meno. Chiaro che un intervento davvero risolutivo non c’è (fermo restando che Palafrizzoni pare ferma nel non procedere oltre il limite dei 68 mila movimenti una volta raggiunto, probabilmente nel 2011) e che si procede cercando di migliorare il possibile: tra le ipotesi di lavoro ci sarebbe anche quella di una redistribuzione delle rotte di decollo che potrebbero coinvolgere anche i paesi ad est dello scalo durante la fascia pomeridiana. Anche in questo caso Enav si sarebbe detta possibilista, ma è chiaro che si tratta di soluzioni che devono essere concordate tra tutti, per evitare guerre tra poveri o scaricabarile. Nell’attesa pare che la nuova torre di controllo sarà operativa da metà gennaio.

Intanto ad Orio al Serio si avvicina la fine dell’anno ed è tempo di bilanci. Ieri in una conferenza stampa incentrata sul vettore Trawel Fly (ne diamo resoconto a fianco) il responsabile operativo di Sacbo, Emilio Bellingardi, ha fatto il punto della situazione: se non ci saranno sorprese meteo a dicembre, il 2010 si chiuderà con il nuovo record di passeggeri. La stima è di 7 milioni e 120 mila unità, con un incremento percentuale dell’11 per cento. Per contro le merci dovrebbero assestarsi sulle 100 tonnellate, con un saldo percentuale negativo di 18 punti circa. In sostanza lo scalo si avvia a confermare il suo quarto posto nazionale per i passeggeri (dopo Fiumicino, Malpensa e Linate e davanti a Venezia) e terzo per le merci. Parallelamente continuano i lavori di ampliamento per lo scalo: prima di Natale dovrebbe essere aperta la nuova area partenze, quella che si affaccia sul lato dell’autostrada. In primavera sarà la volta dei nuovi spazi per i negozi, sul lato interno dell’aerostazione: l’area commerciale sarà ampliata di 3.200 metri quadri complessivi, con l’aggiunta di 6 nuovi bar e ristoranti, 12 negozi e 1 sala vip. Nell’autunno 2011, infine, la struttura dovrebbe completarsi con la nuova area arrivi, all’estremità est dell’edificio.

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