I giovani: Banchi vuoti, che strazio
I docenti: La vita è un corridoio

«Avremmo voluto ancora tanto tempo, Simo e Dodo, per stare insieme, per gioire della vita e delle emozioni che essa ci dona. Questo, purtroppo, non ci sarà concesso. Lo strazio provato nel vedere quei banchi vuoti ci ha raggelato il sangue nelle vene e il pensiero della morte ci ha pervaso e sconvolti lasciandoci senza parole. Abbiamo cercato, inutilmente, di dare un senso a tutto questo dolore. Non ci siamo riusciti. Ora siamo consapevoli che non avremo il piacere di gioire insieme per la tanto sospirata maturità. Quel giorno però il primo pensiero sarà rivolto a voi. Noi tutti volgeremo lo sguardo al cielo, la nostra immaginazione disegnerà i vostri visi nella volta celeste e in quel attimo sarà come avervi ancora qui con noi. Con affetto e amicizia»

Gli allievi della 5ª M/O



«La vita è come un lungo corridoio. Ognuno di noi è chiamato a percorrerlo. In esso si incontrano molte persone: alcune ti accompagnano per lunghi tratti, con altre l'incontro dura il breve attimo di uno sguardo. Ma ogni incontro ti segna per sempre».
«Si entra nel corridoio della vita dal ventre materno, che è la nostra prima casa, la prima stanza in cui venivamo educati all'amore. Questa è una certezza incontrollabile. La nostra destinazione, invece, è avvolta dal mistero. La nostra speranza, ciò che ogni giorno nutre la nostra fragile fede, è che alla fine di questo corridoio possiamo entrare nel centreo dell'amore infinito di Dio Padre».
Questa è la nostra speranza, questo il nostrio augurio...

Dai profe del corridoio

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