Bergamo, lista Bonino fuori
Un caso le firme dei Verdi

Lista Bonino Pannella esclusa dalle elezioni regionali del prossimo 28 e 29 marzo anche nelle circoscrizioni provinciali di Milano, Bergamo e Brescia ed è giallo sull'autentica delle firme della lista dei Verdi nella nostra circoscrizione. Mentre per dieci delle dodici liste presentate all'Ufficio elettorale del Tribunale di Bergamo sembrerebbero non esserci problemi di ammissione (la conferma ufficiale è attesa per oggi alle 12), per la lista dei Radicali e dei Verdi ci sono brutte notizie.

Non è stata ammessa per insufficienza di firme la Lista Bonino Pannella nelle circoscrizioni provinciali di Milano, Bergamo e Brescia come conferma lo stesso leader radicale Marco Pannella. «Otto mesi fa – ha dichiarato – Emma Bonino riscosse a Milano, con 13.577 preferenze, 2.000 voti più di Umberto Bossi, 5.000 in più di Antonio Di Pietro. Ora, Emma Bonino era la nostra capolista nelle circoscrizioni provinciali di Milano, Brescia e Bergamo, ma non siamo riusciti a raccogliere le 6.000 firme complessive necessarie».

Il leader radicale si appella poi al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per denunciare «la faccia oscurata della realtà» delle prossime elezioni regionali che ha portato a molte esclusioni. «Noi l'avevamo previsto – continua –. Lei (rivolgendosi a Napolitano ndr) non ha potuto esser raggiunto dalle nostre voci, escluse dai mass media come tutte quelle della resistenza democratica».

Di vuoto di informazione e quindi di democrazia parla anche Giorgio Myallonier, segretario dell'Associazione Radicali Bergamo: «I cittadini non sono stati adeguatamente informati della possibilità di raccogliere firme per sostenere le liste – osserva – se non nell'ultima settimana. A Bergamo, solo per fare un esempio, nell'ultima settimana abbiamo raccolto 700 firme per la lista Bonino Pannella, mentre nelle quattro settimane precedenti solo 300 firme. L'informazione è arrivata tardi, ma quando i cittadini hanno saputo si sono mossi. La mancanza di informazione è anche mancanza di democrazia perché non garantisce il pluralismo di scelta alle elezioni regionali».

I radicali sono pronti a ricorrere al Tar invece a proposito della candidatura di Roberto Formigoni, che ha già coperto due mandati. L'ufficio elettorale della Lombardia presso la Corte d'Appello infatti ha dichiarato la propria incompetenza in merito al ricorso presentato da Marco Cappato, candidato della Lista Bonino Pannella.

Per quanto riguarda i Verdi, sembrerebbe in seria discussione l'ammissione della lista a Bergamo, anche se la conferma arriverà solo oggi dalla presidenza dell'Ufficio elettorale. Qui però non è il numero di firme in discussione, ma l'autenticità della firma del pubblico ufficiale e del timbro per l'autentica delle firme. Risulterebbe infatti la firma e il timbro dell'assessore all'Edilizia privata, Tommaso d'Aloia, a convalida di una serie di firme dei sottoscrittori della lista dei Verdi. Firma (di un pubblico ufficiale) dichiarata assolutamente falsa dallo stesso d'Aloia.

«Si tratta di un fatto gravissimo – ha dichiarato l'assessore del Comune di Bergamo chiamato venerdì pomeriggio dal presidente dell'Ufficio elettorale a riconoscere la firma –: non ho convalidato con la mia firma le firme della lista dei Verdi ed è stato posto un timbro che non esiste riportante "avvocato Tommaso d'Aloia assessore". Ho smentito la veridicità della firma, del timbro e quindi dell'autentica. È stato compilato un verbale e mi riservo di tutelare in sede opportuna la mia persona. Il tutto comunque sarà posto al vaglio della Procura dallo stesso presidente dell'Ufficio elettorale».

Per il momento i Verdi sono trincerati dietro un «no comment» per bocca di uno dei rappresentanti Karletto Capitanio. Da Roberto Bertoli la conferma invece dell'esistenza di problemi in alcuni passaggi burocratici e la «difficoltà di essere presenti tra le liste della circoscrizione di Bergamo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA