Palazzago: scampato all'omicidio
Caccia a due conoscenti, spariti

Due conoscenti della vittima spariti e uno strano furto di corrispondenza da una buca delle lettere. Sono questi dettagli a rendere ancora più fitto il mistero sulla vicenda di Paolo Vastarella, il quarantaseienne napoletano residente a Codogno (Lodi), con precedenti per truffa, che lo scorso 21 luglio è stato trovato gravemente ferito da quattro colpi di pistola alla testa nei boschi sopra Palazzago.

Gli inquirenti, nella speranza che il ferito possa riprendersi e spiegare qualcosa di quanto gli è successo (è ricoverato in gravi condizioni ai Riuniti di Bergamo), sono tuttora impegnati nella ricerca di chi ha sparato e restano orientati verso la sfera privata dell'uomo, lasciando intendere che potrebbe esserci anche un movente passionale dietro il tentato omicidio.

Tra i nomi dei potenziali sospetti – su cui vige il massimo riserbo – spiccherebbe quello di un conoscente di Vastarella, anche lui di origini meridionali e con precedenti penali, di cui non si hanno più notizie dal 19 luglio, giorno in cui Paolo Vastarella si è allontanato dalla sua casa di Codogno ed è scomparso dopo una telefonata alla compagna.

Il conoscente avrebbe abitato per un paio d'anni nella Bergamasca in passato prima di trasferirsi fuori provincia e forse anche questo dettaglio, insieme al fatto che è irreperibile, ha attirato l'attenzione degli inquirenti, convinti che chi ha portato Vastarella a Colle Pedrino, nei boschi sopra l'abitato di Palazzago, avesse un minimo di conoscenza di quei posti.

Ma l'uomo non è l'unica persona irreperibile: ci sarebbe anche un altro conoscente di Vastarella di cui non si hanno più notizie dal 19 luglio. Due persone vicine alla vittima, dunque, sono scomparse a ridosso del tentato omicidio, dettaglio che non solo viene interpretato dagli inquirenti come un possibile loro legame con la vicenda, ma che potrebbe aprire la strada anche a un movente diverso: per esempio quello economico.

E in contesto economico potrebbe essere collocato uno strano furto di corrispondenza da una buca delle lettere, avvenuto alcune notti prima del tentato omicidio in un comune bresciano, dove un cittadino aveva visto due uomini forzare la buca delle lettere davanti a un ufficio postale e caricare tutta la corrispondenza in un sacco a bordo di un'auto Chrysler prima di fuggire. Il testimone aveva appuntato il numero di targa e aveva chiamato i carabinieri, è così emerso che la vettura era di proprietà della concessionaria d'auto con cui collabora Vastarella: la ditta aveva dato in uso proprio quella macchina al quarantaseienne, ma non è stato accertato se la notte del furto ci fosse lui su quell'auto o altre persone.

Il misterioso furto di corrispondenza fa sospettare che qualcuno volesse «intercettare» una comunicazione scottante, o impadronirsi di assegni e contanti provenienti da un determinato mittente, o ancora recuperare un oggetto nascosto all'interno della cassetta.

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