I poliambulatori di Ponte S. Pietro
«Il trasloco ci sarà comunque»

Cgil-Cisl-Uil hanno incontrato oggi, 29 settembre, la Direzione dell'Azienda ospedaliera di Treviglio per un confronto sull'ipotizzato trasferimento a Brembate Sopra del Poliambulatorio di Ponte S. Pietro (che fa capo appunto all'Azienda di Treviglio). Secondo un comunicato di fonte sindacale, il direttore generale dell'Azienda Cesare Ercole ha affermato che l'attuale sede degli ambulatori di Ponte San Pietro dovrà essere abbandonata entro il prossimo 31 dicembre, termine oltre il quale i locali non avranno più l'agibilità per motivi di sicurezza e igiene, e che il termine non è ulteriormente prorogabile in quanto già prorogato da una disposizione del 2007.

L'Azienda, non avendo le risorse economiche per procedere a una ristrutturazione e messa a norma, sta valutando l'opportunità di vendere l'attuale edificio e di trasferire gli ambulatori in nuovi locali reperiti a Brembate Sopra, d'intesa con quel Comune. Secondo quanto sostenuto dai sindacati, il direttore ha assicurato che non vi sarà alcuna riduzione nei servizi erogati e, a fronte delle segnalate difficoltà di raggiungimento della nuova sede con mezzi pubblici, e ha comunicato alle organizzazioni sindacali di aver ottenuto dal presidente della Provincia, Ettore Pirovano, la disponibilità a mettere a disposizione una specifica linea di trasporto.

Sempre secondo il direttore, aggiungono Cgil-Cisl-Uil, nessun atto formale definitivo sarebbe finora stato adottato e ci sono ancora spazi per ricercare soluzioni alternative. Da parte sindacale si è fatto notare come all'attuale degrado della struttura si sarebbe dovuto porre rimedio già da tempo, senza attendere le attuali scadenze ultimative. Si è fatto anche notare come l'ipotizzata collocazione a Brembate Sopra sia estremamente periferica rispetto al resto del territorio e, poiché si tratta di prestazioni ambulatoriali che si rivolgono in gran parte a pazienti che necessitano di accessi ricorrenti (come è il caso dei trattamenti anti-diabete), sarebbe certamente preferibile una collocazione più centrale e più vicina alle linee di trasporto pubblico e qualora il trasferimento a Brembate Sopra dovesse risultare, alla fine, l'unica possibilità concreta, dovrebbe comunque essere considerata una soluzione temporanea.

Su richiesta sindacale, il direttore generale si sarebbe impegnato a non adottare unilateralmente deliberazioni definitive e a vagliare ipotesi alternative d'intesa con i comuni del territorio dai quali si attendono proposte. L'incontro era stato richiesto il 9 settembre dalle organizzazioni sindacali anche con la partecipazione dell'Asl che ha istituzionalmente il compito della programmazione dei servizi sul territorio, ma la Direzione dell'Asl avrebbe declinato l'invito. Una scelta grave di rinuncia all'assunzione delle proprie responsabilità, scrivono i sindacati, che lascia importanti decisioni all'autoreferenzialità degli enti erogatori, senza una superiore regia che orienti le prestazioni verso i bisogni di salute e sulla base di indispensabili valutazioni epidemiologiche.

All'incontro hanno partecipato: per le organizzazioni sindacali Orazio Amboni e Giacomo Pessina (Cgil), Pierangelo Mariani, Carlo Regazzi e Sergio Carminati (Cisl), Primo Colombi (Uil) e per l'Azienda, oltre al direttore generale Cesare Ercole, il direttore sanitario Humberto Pontoni e la responsabile dei servizi ambulatoriali Nadia Zaniboni.

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