Uomo armato sotto casa di Belpietro
La scorta spara, il malvivente fugge

Un uomo armato, nascosto per le scale dell'edificio in cui si trova l'appartamento di Maurizio Belpietro, in pieno centro a Milano, avrebbe voluto aggredire il direttore di Libero. E' stato fermato in tempo dalla scorta: sono partiti tre colpi d'arma da fuoco e l'aggressore si è data alla fuga. «Attentato a Belpietro», titola oggi il suo giornale, ricostruendo all'interno il «misterioso episodio» avvenuto nella notte. «Bisogna riaprire il giornale, hanno sparato fuori da casa mia, non ho capito cosa sia successo, ci sentiamo tra poco», ha detto il direttore ai suoi giornalisti, subito dopo l'incidente. «Il caposcorta, con un cambio di abitudini insolito che si rivela probabilmente provvidenziale, per il percorso verso l'auto sceglie le scale anziché l'ascensore», si legge su Libero.

«Mentre scende, appena girato l'angolo per imboccare la prima rampa, si imbatte in un uomo che poi viene descritto con un'uniforme da finanziere». Alla vista dell'agente della scorta, «l'uomo estrae all'improvviso un'arma», «tenta di aprire il fuoco, mira alla testa, per uccidere». Ma l'arma, precisa il quotidiano «si inceppa mentre la scorta risponde al fuoco lanciando subito l'allarme». «Vengono esplosi tre colpi che, stando all'assenza di tracce nel giroscala, non raggiungono il bersaglio», prosegue Libero.

«L'uomo scappa, nel giro di pochi minuti la strada si riempie di volanti. Il resto della scorta si precipita in casa. Belpietro viene chiuso dentro», mentre parte la caccia all'aggressore. «Un attentato», sono le parole che il direttore pronuncia al telefono parlando con i giornalisti del suo quotidiano.

Maurizio Belpietro, bresciano di Castenedolo, negli anni Ottanta è stato caporedattore Economia a Bergamo Oggi, quotidiano allora diretto da Vittorio Feltri, che lo stesso Belpietro ha poi seguito a Il Giornale come vicedirettore.

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