La fondazione assume un'albanese
Proteste della Lega a Romano

Momenti di frizione a Romano di Lombardia nel cda della Fondazione Mottini tra il presidente, del Pdl, e i consiglieri in quota alla Lega Nord. Motivo: l'assunzione di una dipendente di origini albanesi con funzioni di ausiliaria per 20 ore settimanali.

Momenti di frizione a Romano di Lombardia nel consiglio di amministrazione della Fondazione Mottini tra il presidente Gino Ravelli, del Pdl, e i consiglieri in quota alla Lega Nord. Motivo della contesa: l'assunzione prima e la conferma in servizio poi di una dipendente di origini albanesi con funzioni di ausiliaria per 20 ore settimanali.

Una decisione, quella di confermare la dipendente, che il presidente della Fondazione ha preso senza informare il consiglio di amministrazione – contestano i rappresentanti leghisti – e che il presidente dichiara di avere assunto perché c'era l'urgenza di prendere il provvedimento per garantire il servizio della scuola materna.

«La signora ha 35 anni e vive in Italia da 18 – spiega Ravelli –, fa 4 ore di pulizie al giorno nella scuola e tutti concordano nel dire che fa bene il suo lavoro. Se fossero venuti a parlare con me direttamente ci sarebbe stato lo spazio per una spiegazione esauriente. La conferma dell'assunzione deve ora essere ratificata dal consiglio di amministrazione».

Gian Antonio Ambrosini, segretario della Lega Nord di Romano, getta acqua sul fuoco ma tiene a puntualizzare: «Noi abbiamo contestato al presidente della Mottini di aver preso la decisione senza coinvolgere il consiglio di amministrazione. Non ne facciamo una questione di nazionalità, anche se ribadiamo che prima deve venire la nostra gente, quando ci sono posti di lavoro in ballo e con i tempi che corrono. Sulla questione girano tante voci, ma nessuno vuole creare un caso, né creare difficoltà politiche nell'ambito della nostra alleanza con il Pdl».

Tutti i dettagli della vicenda su L'Eco di Bergamo del 3 novembre

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