Acque minerali: la Regione
«incentiva» le bottiglie di vetro

L'acqua imbottigliata costerà di più, almeno alle società lombarde che si occupano della confezione e commercializzazione. La giunta regionale ha aumentato il contributo indennitario per le società, incentivando l'uso di bottiglie di vetro.

L'acqua imbottigliata costerà di più, almeno alle società lombarde che si occupano della confezione e commercializzazione. La giunta regionale, acquisito il parere favorevole dell'ottava commissione consiliare, su proposta dell'assessore all'Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi, ha approvato una delibera che porta all'adeguamento del contributo indennitario proporzionale alla quantità di acqua imbottigliata.

In pratica, i concessionari dovranno versare (dal primo semestre del 2011) 1,20 euro al metro cubo (ogni 1.000 litri) per l'acqua imbottigliata in contenitori di plastica e 0,90 euro al metro cubo per l'acqua imbottigliata in contenitori di vetro.

Il contributo, previsto da una legge regionale del 1980, non aveva più subito adeguamenti dal 2002, quando si era attestato su 0,516 euro a metro cubo sempre ogni 1.000 litri imbottigliati.

Soddisfazione è stata espressa dall'assesore Raimondi, secondo il quale un atto del genere «riconosce il giusto contributo che deve essere garantito da chi sfrutta l'oro blu lombardo. Abbiamo anche voluto differenziare l'entità del contributo a seconda del materiale utilizzato per l'imbottigliamento per disincentivare l'uso della plastica al fine di ridurre la produzione di rifiuti».

L'introito è in favore delle Province a cui la Regione ha delegato la materia delle acque minerali e termali. Sono loro infatti a rilasciare la concessione e a incassarne la relativa indennità.

L'ACQUA IMBOTTIGLIATA
Annualmente in Lombardia si imbottigliano 2.906.000 metri cubi di acqua per un introito complessivo di 1.499.768 euro. Negli ultimi anni la quantità di acqua imbottigliata è rimasta pressoché costante.
Attualmente le province in cui sono attive concessioni per l'imbottigliamento di acqua minerale sono Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Sondrio.

«I nuovi introiti - conclude Raimondi - dovranno essere utilizzati per progetti di difesa attiva dei bacini idrominerali e per interventi di compensazione ambientale nelle zone interessate dalle attività produttive dipendenti dalle concessioni. Nei prossimi mesi poi ridiscuteremo approfonditamente le procedure e le modalità di rilascio e gestione delle concessioni».

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