Omicidio Puppo in Brasile
È stato arrestato un tassista

È stato arrestato un tassista in relazione all'omicidio di Roberto Puppo, il turista bergamasco originario di Osio Sotto, il cui cadavere fu ritrovato sul ciglio di un'autostrada lo scorso mese a Satuba, nel nord est del Brasile. Lo ha annunciato la polizia del Paese sudamericano.

È stato arrestato un tassista in relazione all'omicidio di Roberto Puppo, il turista bergamasco originario di Osio Sotto, il cui cadavere fu ritrovato sul ciglio di un'autostrada lo scorso mese a Satuba, nel nord est del Brasile. Lo ha annunciato la polizia del Paese sudamericano.

Le forze dell'ordine dello stato nordorientale di Alagoas hanno indicato che il tassista avrebbe assistito all'omicidio di Puppo, freddato a colpi di pistola. L'autista, Madson Gomes Wanderley, ha raccontato agli agenti che lo scorso 23 novembre stava portando Puppo, una donna identificata come Vanubia Soares da Silva e un ragazzo 17enne nella città di Marcehal Deodoro.

Durante il tragitto la vettura ha forato una gomma: il tassista ha accostato sull'autostrada ad Alagoas, tutti sono scesi e il ragazzo ha chiesto a Puppo di aiutarli a sostituire la gomma. Quando il turista italiano lo ha fatto, il ragazzo - sempre secondo il tassista - posizionato alle sue spalle gli ha sparato più volte. Il corpo crivellato di proiettili è stato rinvenuto l'indomani.

Le autorità ritengono che l'omicidio sia stato ordinato dal fidanzato della donna, un italiano - si legge nella nota della polizia - «sospettato di appartenere a un gruppo della criminalità organizzata internazionale». Il mandante, che si troverebbe attualmente Italia, ha visitato Alagoas diverse volte, la più recente a ottobre quando avrebbe chiesto alla fidanzata di trovare qualcuno disposto a uccidere Puppo.

Da Silva, il ragazzo, e una guardia di sicurezza privata di nome Cosme Alves sono state arrestati alcune settimane fa e incriminati per l'omicidio. La pistola che ha ucciso il turista italiano apparteneva ad Alves, ha concluso la polizia.

Il primo a finire in manette era stato il diciassettenne, di cui erano state rese note solo le iniziali del nome, J. M. V. S. Il ragazzo era stato arrestato il 2 dicembre durante un tentativo di rapina a Maceiò e aveva confessato il suo coinvolgimento nell'omicidio del bergamasco.

Il ragazzo aveva raccontato di essere stato assoldato da Cosme Alves per compiere l'omicidio, ricevendo un compenso di 800 real brasiliani, che corrispondono a poco più di 350 euro: la cifra gli sarebbe servita per comprarsi dei vestiti e per svagarsi con la fidanzata.

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