Da Almenno S. B. all'Africa
È morta Domitilla Rota Hyams

È morta nella notte tra lunedì 17 e martedì 18 gennaio Domitilla Rota Hyams, l'eroina bergamasca del Sud Africa che ha fondato il più grande istituto per bambini handicappati gravi del continente. Lunedi 24 gennaio alle 20 nella chiesa dell'Albenza ci sarà una veglia in suo ricordo.

È morta nella notte tra lunedì 17 e martedì 18 gennaio Domitilla Rota Hyams, l'eroina bergamasca del Sud Africa che ha fondato il più grande istituto per bambini handicappati gravi del continente. Nata nel 1918 ad Almenno San Bartolomeo, Domitilla è partita dopo la guerra per il Sud Africa con il suo Daniel, un prigioniero di guerra sudafricano, fermatosi per chiedere aiuto a casa Rota durante la fuga dal campo di concentramento dalla Grumellina.

L'opera compiuta da questa donna con in tasca un'istruzione da quarta elementare è eccezionale. Incurante delle restrizioni dell'apartheid, delle dispute religiose in corso negli anni Sessanta e dei sei figli che crescevano con le mille faccende da sbrigare, Domitilla ha elaborato la sua filosofia del dolore. Guardando i bambini malformati e malati che venivano, e vengono, affidati alle cure dell'Istituto Little Eden, c'è chi prova a dire che sono errori o scherzi della natura, punizioni, insegnamenti, strumenti di salvezza, segni divini… e c'è chi dice che sono «doni di Dio». È questo che ha pensato Domitilla per tutta la vita. Perché sulla disgraziata storia dell'handicap soffia il vento della Grazia che fa apparire l'umanità segnata dal male (nella carne e nella mente) come luogo privilegiato dell'amore di Dio.

Domitilla ha lottato contro i pregiudizi degli uomini in un paese, il Sud Africa dell'apartheid, dove persino le persone di pelle scura venivano considerate inferiori ai bianchi. Incurante dei rischi penali cui andava incontro, ha raccolto i bambini handicappati di tutte le razze e ha restituito loro la dignità di creature divine. Ha gridato a voce alta una verità che colpisce il cuore di tutte le confessioni religiose: «Ogni creatura, qualunque sia la sua costituzione fisica e mentale, è voluta, esattamente in quella forma, dal suo Creatore» diceva. Attorno a questa intuizione ha raccolto fedeli di confessione cattolica, metodista, anglicana e anche coloro che professavano la fede in quella Chiesa Riformata Olandese che fino al 1994 ha giustificato il regime dell'apartheid.

Poi ha dato vita a un'opera umana grandiosa: l'istituto di cura per persone handicappate gravi che porta il nome di Little Eden, Piccolo Paradiso. Ha intuito i bisogni dei bambini, dall'esperienza di aver cresciuto sei figli e dal desiderio di aiutare coloro che gravano sulle spalle delle sole madri, e ha interpretato gli sguardi quasi muti accompagnati dalla litania di pianti disperati. Il progetto di Little Eden è ora portato avanti dalla famiglia di Domitilla.

Alcune autorità hanno giudicato Domitilla una matta al pari della persone di cui si prende cura, altre le hanno attribuito onorificenze e onori. È diventata l'eroina sudafricana dell'anno nel 1980 e cavaliere dell'ordine al merito della Repubblica Italiana il 2 giugno 1999. I funerali avranno luogo in Sud Africa, nella sua Johannesburg, il prossimo 31 gennaio: la parrocchia dell'Albenza sta organizzando un messa in ricordo dell'illustre concittadina.

Lunedi 24 gennaio alle 20 nella chiesa dell'Albenza ci sarà una veglia in ricordo di Domitilla.

Daniela Taiocchi

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