L'anatomopatologa Cattaneo:
«Non dico nulla». Guarda il video

L'anatomopatologa Cristina Cattaneo ha rilasciato una breve dichiarazione stamattina, martedì 1° marzo, dopo la conclusione dell'autopsia sul corpo di Yara Gambiraio. Ma dalle sulle parole non è emerso nulla di nuovo, è stata totalmente ermetica.

L'anatomopatologa Cristina Cattaneo ha rilasciato una breve dichiarazione stamattina, martedì 1° marzo, dopo la conclusione dell'autopsia sul corpo di Yara Gambirasio. Ma dalle sulle parole non è emerso nulla di nuovo, è stata totalmente ermetica.

Nonostante l'assedio al municipio di Milano per la presentazione della nuova banca dati, la prima in Europa, dei cadaveri non identificati, l'anatomopatologa forense  si è rifiutata di rispondere ad ogni domanda sul caso della bambina di Brembate trovata morta sabato scorso dopo essere scomparsa il 26 novembre.

«Io ho il veto assoluto, non posso e non voglio dirvi nulla su questa vicenda, perché è a rischio anche la credibilità di quello che dirò poi un domani». A dispetto dell'insistenza dei cronisti, Cattaneo non ha voluto violare il velo di riserbo attorno al quale ha avvolto gli esiti del suo lavoro.

«C'è un magistrato competente su questo caso - ha aggiunto -, chiedete a lei, è l'unica persona che può dire qualcosa: io non posso dire nulla, perché, come voi capite, ho un mestiere da difendere».

L'autopsia, alla presenza degli inquirenti, si è conclusa nella scorsa notte a Milano. La principale domanda cui i periti anatomopatologi dovranno rispondere è se il cadavere di Yara si sia decomposto nel luogo in cui è stato trovato. Le analisi anatomopatologiche continueranno oggi e nei prossimi giorni per ottenere eventuali evidenze di valore investigativo tra i reperti isolati.

Gli altri particolari da precisare con attenzione riguardano anche le lesioni - probabilmente prodotte da un'arma da taglio, non ancora ritrovata - riscontrate in più punti sul corpo di Yara: una - leggera - all'altezza del collo, quattro sulla schiena (due inferte verticalmente nella parte bassa della schiena, una delle quali profonda, e due in diagonale, ma più lievi), una sul polso (forse in un disperato tentativo i difesa), che però sono difficilmente inquadrabili, in parte per l'avanzato stato di decomposizione e in parte per una parziale scarnificazione dovuta anche all'intervento di alcuni animali notturni.

Gli esperti dovranno non soltanto confermare che si è trattato di coltellate, ma stabilirne la forza, il punto di impatto, l'altezza da cui sono stati portati i colpi e se sono stati inferti da un destro o da un mancino e soprattutto se siano stati la causa della morte o meno. Sul fatto invece che la ragazzina possa essere stata oggetto di una violenza sessuale, le prime indiscrezioni tenderebbero ad escludere questo particolare in quanto il corpo era stato trovato vestito e con la biancheria intima intatta.

Naturalmente anche se venisse confermata l'assenza di segni di stupro, questo non potrebbe escludere, in senso generale, che il sequestro e l'aggressione siano stati commessi per quel fine. Gli slip di Yara sarebbero state trovate sostanzialmente tagliate, ma potrebbe anche essere che siano state lacerate da una coltellata o dalla lunga permanenza del corpo all'aperto.

Secondo indiscrezioni gli inquirenti disporrebbero già dei profili genetici di 8-10 persone (che sarebbero fra quelle, peraltro numerosissime, già sentite nel corso dei primi tre mesi d'inchiesta) da utilizzare, se sarà necessario, per eventuali comparazioni. Gli inquirenti attendono con ansia i risultati scientifici, compreso ovviamente il possibile isolamento di tracce organiche come saliva, capelli o tracce di pelle.

© RIPRODUZIONE RISERVATA