Nel '93 l'omicidio di Marina Loreto
«Rivedo la paura nelle amiche di Yara»

Il 23 settembre 1993 a Ponte S. Pietro fu uccisa Marina Loreto di 28 anni. Una lettrice ricorda quell'omicidio avvenuto dopo un presunto tentativo di violenza e conclude: «Rivedo l'angoscia e la paura di quei giorni nelle coetanee di Yara: mi auguro che il suo caso non resti insoluto».

«L'assassinio di Yara mi ha riportato alla mente un altro fatto di cronaca nera, avvenuto nel 1993 a Ponte San Pietro: l'omicidio di Marina Loreto dopo un presunto tentativo di violenza». Così scrive una nostra lettrice, Chiara Z., che ha inviato una email al nostro sito.

Le due tragedie sembrano presentare alcuni punti in comune, ma è inutile avanzare ipotesi o semplici congetture. La lettrice aggiunge: «Io allora ero una ragazzina e ricordo vivamente la paura che seguì il fatto, l'angoscia di non poter più passeggiare sola al calar del buio, l'inquietudine di tutti intorno a noi giovanissime. Rivedo oggi questa angoscia e paura nelle coetanee di Yara: mi auguro che il suo caso non resti insoluto come quello del passato; spero che almeno la generazione di Yara possa credere in una giustizia umana più solerte di quella di tanti anni fa».

Purtroppo la tragedia di Marina Loreto si concluse con l'archiviazione del caso. Rileggere le cronache del tempo è tornare a un periodo buio della nostra storia, costellata di pagine nere. In sessanta giorni nel 1993 si consumarono tre delitti. Tre donne le vittime: Laura Bigoni a Clusone, Giacomina Carminati a Trescore e appunto Marina Loreto a Ponte San Pietro. L'omicidio di quest'ultima si consumò il 23 settembre 1993. Marina, 28 anni, cassiera dell'Ussl, fu massacrata di botte e strangolata con le mani la sera alle 23 vicino al Famedio di Ponte San Pietro. Prima di morire si era difesa: sotto le unghie furono trovati alcuni capelli e un brandello di pelle dell'assassino, probabilmente un maniaco, ma non fu mai identificato. Le grida della giovane erano state udite da alcuni testimoni. Nella stessa zona, pochi minuti prima dell'aggressione a Marina, un'altra donna era stata molestata. Una coincidenza troppo singolare per non far pensare al maniaco occasionale. Yara e Marina, storie diverse fra loro, ma dal destino comune. E diverso - sperano tutti – deve essere l'epilogo.

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