«La Bergamasca sta soffocando
Sono troppe le aree urbanizzate»

«Per ogni nuovo bergamasco, dal 1999 al 2007, sono stati urbanizzati 442 metri quadri di suolo agricolo e naturale, una quantità rilevantissima che tende alla saturazione, tutta concentrata nelle aree di pianura e nei grandi fondovalle bergamaschi». Allarme di Legambiente.

«Per ogni nuovo bergamasco, dal 1999 al 2007, sono stati urbanizzati 442 metri quadri di suolo agricolo e naturale, una quantità rilevantissima che tende alla saturazione, tutta concentrata nelle aree di pianura e nei grandi fondovalle bergamaschi, con costi economici e sociali che qualcuno dovrà pur pagare».

Usa toni drammatici nell'inquadrare la situazione di cementificazione della Bergamasca, rispetto al quadro lombardo, Paolo Pileri, ordinario di Ingegneria del Territorio al Politecnico di Milano e tra i curatori del II Rapporto sul Consumo del suolo del Centro per la ricerca sul consumo di suolo (Crcs), pubblicato dall'Inu, Istituto nazionale di urbanistica, e Legambiente, con il supporto di Fondazione Cariplo, presentato a Palazzo Pirelli di Milano.

«Nel periodo in esame - spiega Pileri, nato a Milano ma di nonni trevigliesi - abbiamo osservato anche per la Bergamasca una progressiva saturazione degli spazi agricoli, il che vuol dire, ahimè, che le bellissime zone pedemontane sono in via d'estinzione. Tecnicamente parliamo di "ambiente in esaurimento"».

Una situazione che si è determinata con il passare degli anni. «Dal momento che la zona pedemontana bergamasca si trova sulla direttrice dell'autostrada - continua l'esperto -, in questi ultimi anni si è progressivamente saturata di urbanizzazione al punto che il corridoio Milano-Bergamo-Brescia è diventato una vera e propria barriera tra l'area alpina e la pianura. Così la quantità di urbanizzato rispetto alla superficie totale della provincia è cresciuta tantissimo e siamo arrivati mediamente a Bergamo e pianura al 25-30%, una soglia di grandissima attenzione dal punto di vista ambientale».

È chiaro che «a livello provinciale, con 3/4 di area montana, – precisa Pileri – i coefficienti di urbanizzazione sulla superficie totale si abbassano tantissimo attestandosi al 2007 al 13,9%, 4.387 ettari in più rispetto al 1999, a fronte di una perdita di 4.452 ettari di superficie agricola; ma considerando i singoli Comuni scopriremmo che a Bergamo e città limitrofe questi valori sono oltre il 35%, ai livelli, cioè, dell'area metropolitana milanese; d'altronde oggi c'è ormai una saldatura tra Bergamo e Milano».

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