Addio a Gervasio Chiari
Nel '62 creò il mitico Cicciobello

Agli Ospedali Riuniti si è spento Gervasio Chiari, il Grande Ufficiale della campagna di Russia che nel 1962 inventò il primo Cicciobello, ispirandosi, come lui stesso dichiarò, «al volto di un neonato bergamasco disegnato da un allievo dell'Accademia Carrara».

Non c'è bambina che non abbia stretto tra le braccia Cicciobello, lo abbia accudito e vestito come una creatura vera. Un bambolotto così tenero da diventare anche appellativo affettuoso, con cui apostrofare simpaticamente amici e fratelli. Ecco perché oggi siamo tutti un po' tristi. Agli Ospedali Riuniti si è spento Gervasio Chiari, il Grande Ufficiale della campagna di Russia che nel 1962 inventò il primo Cicciobello, ispirandosi, come lui stesso dichiarò, «al volto di un neonato bergamasco disegnato da un allievo dell'Accademia Carrara». Quel Silvestro Bellini che poi realizzò il modello per la fusione degli stampi.

Chiari aveva 88 anni ed era di origini bresciane. La salma, infatti, è stata trasportata nella camera ardente allestita nella casa di Cologne (Brescia), dove oggi, alle 10, si terranno i funerali nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio. Ma con Bergamo ebbe sempre un legame speciale. Non solo per quel profilo di bambino da cui partì la sua avventura, ma perché in città visse a lungo, divenendo anche socio attivo del Lions Club Bergamo Host, nel quale entrò negli Anni Novanta.

Lo stesso figlio di Chiari, l'avvocato Marco, risiede tuttora ai piedi di Città Alta ed è nel Club Lions Bergamo Colleoni.

 «Pensavo che i bambini avessero bisogno soprattutto del gioco dell'affetto: ecco perché nasce Cicciobello», dichiarò in un'intervista a «L'Eco» nell'agosto 2001.

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