Mozzo, tunisini al cimitero
In discarica cercano materassi

Arrivano a decine, forse centinaia, si lavano al cimitero, cercano materassi nelle discariche, frugano fra i cassonetti gialli della Caritas. Sono i tunisini fuggiti da Lampedusa. La notte scorsa ne sono stati fermati 36 fra Mozzo, Treviolo, Curno, Ponte.

Arrivano a decine, forse sono già qualche centinaia, si lavano al cimitero di Mozzo, cercano materassi nella discarica del paese, frugano fra i cassonetti gialli della Caritas. Sono i tunisini fuggiti da Lampedusa. Disperati alla ricerca di un luogo di rifugio. La notte scorsa una trentina di carabinieri - dopo la raffica di segnalazioni dei cittadini - ne hanno fermati 36, 13 dei quali senza permesso di soggiorno temporaneo.

L'operazione è stata condotta dalle 22 di venerdì alle 5 di sabato da 30 militari dell'Arma di tutte le caserme della provincia, mirata nei paesi di Treviolo, Mozzo, Curno e Ponte San Pietro. I 13 tunisini senza permesso sono stati portati alla caserma di via delle Valli a Bergamo e fotosegnalati: uno di loro è stato espulso in quanto già colpito dalla legge Bossi-Fini, gli altri 12 che devono ottenere entro cinque giorni il permesso temporaneo per 6 mesi sono stati poi rilasciati.

La gente dei paesi intanto mostra una certa preoccupazione per l'arrivo in massa dei nordafricani. Molti sono stati visti lavarsi con una canna dell'acqua al cimitero di Mozzo, altri dormire sotto un viadotto di Mozzo che ora verrà murato.

I residenti segnalano inoltre un aumento dei furti di generi alimentari nei negozi, in particolare nel supermercato Carrefour, e dei furti d'auto.

I carabinieri hanno infine ricordato che saranno elevate sanzioni agli esercenti che offrono da bere in modo sconsiderato ai tunisini fino a renderli ubriachi: episodi di tale genere sono stati infatti già segnalati alle autorità.

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