Mozzo, cena per i tunisini
dopo le tensioni in paese

L'amministrazione comunale - con la coesione di tutti gli schieramenti
politici - getta acqua sul fuoco, ma tra i residenti di Mozzo si avverte
una certa tensione per la presenza da alcuni giorni sul territorio di
almeno una trentina di tunisini.

L'amministrazione comunale - con la coesione di tutti gli schieramenti politici - getta acqua sul fuoco, ma tra i residenti di Mozzo si avverte una certa tensione per la presenza da alcuni giorni sul territorio di almeno una trentina di tunisini che dormono in ricoveri di fortuna e non hanno un posto dove mangiare e lavarsi, nonostante siano muniti di un regolare permesso di soggiorno temporaneo per restare nel nostro Paese almeno sei mesi.

Piccoli episodi di insofferenza si sono registrati sabato 30 aprile a margine delle commemorazioni del 25 Aprile celebrate in paese. «Stiamo lavorando per raggiungere una soluzione più rapida possibile per l'accoglienza dei tunisini provenienti da Lampedusa - spiega il sindaco Silvio Peroni - operando in sinergia con le tutte le forze politiche del paese».

Dopo le scritte xenofobe comparse sui muri della Dorotina nei giorni scorsi, si sono registrati nuovi segni di intolleranza nella mattinata di sabato, culminati con un'aggressione verbale nei confronti dello stesso sindaco. «Sono stato aggredito verbalmente da un giovane che non conosco - racconta il primo cittadino che cerca però di minimizzare l'evento - e come unica risposta alle sue ingiurie gli ho semplicemente detto di imparare l'educazione».

Secondo le ricostruzioni, il giovane si sarebbe presentato nella sede comunale dopo le celebrazioni per la Festa della Liberazione a piedi scalzi, chiedendo che venissero donate anche a lui un paio di scarpe e un posto di lavoro, essendo disoccupato da due anni. Un riferimento all'impegno del sindaco per l'accoglienza dei tunisini presenti in paese e il dono ad alcuni di scarpe perché non ne erano muniti.

Un episodio isolato, ma purtroppo non l'unico verificatosi durante la mattinata di sabato. Infatti, al termine della Messa celebrata davanti al Monumento degli Alpini per ricordare la Liberazione d'Italia, alcuni giovani hanno scatenato un diverbio piuttosto acceso in piazza Trieste. L'oggetto del contendere, ancora la presenza dei tunisini.

Si cerca comunque di calmare gli animi. Il curato di Mozzo, don Andrea Pedretti, ha organizzato con l'aiuto di alcuni giovani una cena per gli immigrati in oratorio la sera del 1° Maggio. Un momento di integrazione a cui parteciperanno tutti i gruppi politici, oltre al sindaco.

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