Poste, un'estate a singhiozzo:
parola ai clienti, popolo di delusi

Il giorno dopo l'annuncio del piano estivo di Poste Italiane che prevede tagli all'apertura in 34 uffici, un rapido giro in alcuni sportelli per raccogliere storie di quotidiani disservizi. A Gromo e Gandellino per esempio i giorni d'apertura passano da sei a tre.

Il giorno dopo l'annuncio del piano estivo di Poste Italiane che prevede tagli all'apertura in 34 uffici, un rapido giro in alcuni sportelli della provincia. Per raccogliere storie di quotidiani disservizi. A Gromo e Gandellino per esempio i giorni d'apertura passano da sei a tre.

La vicenda ha sollevato la protesta di residenti e parlamentari. «I disagi? Mancanza di contanti, ritardi, code – racconta Daniel Gaiti, titolare del bar e tabaccheria "Bacco Tabacco" di Gandellino, proprio davanti all'ufficio postale –. Il primo venerdì di ogni mese io devo spedire assolutamente i tabulati di Lottomatica, perché anche solo un giorno di ritardo comporta il richiamo: al terzo richiamo mi scatta il ritiro della licenza su tutti i Monopoli di Stato. Con i disagi creati da questi orari ridotti, rischio di non riuscire a spedire tutto in tempo».

Stesso discorso per le pensioni: «Il mese scorso – spiega Rosanna Gaiti, 64 anni – per ritirare la pensione sono dovuta tornare tre volte, perché c'era troppa gente». Chi ha la possibilità, quando deve andare in posta si reca agli uffici di Ardesio o a Clusone, «ma come fanno le persone anziane senza l'automobile?».

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