Narcotraffico: 6 in carcere
sequestrati 35 kg di droga

Si è conclusa con l'arresto di 6 persone e il sequestro di trenta chili di hashish e cinque di cocaina l'operazione «Sardinia» della Polizia Stradale e della Guardia di Finanza di Bergamo che ha stroncato un traffico internazionale di droga.

Si è conclusa con l'arresto di 6 persone e il sequestro di 30 chili di hashish e 5 di cocaina l'operazione «Sardinia» della Polizia Stradale e della Guardia di Finanza che ha messo fine a un traffico internazionale di droga.

Tutto ha avuto inizio nel gennaio del 2010, quando è stata identificata un'organizzazione dedita al furto ed alla ricettazione di veicoli industriali movimento terra, macchine operatrici (bobcat e muletti) utilizzate in cantieri e custoditi in un capannone nei pressi di Grumello del Monte.

Il magistrato Maria Cristina Rota ha così aperto un'indagine che ha portato all'individuazione del deposito e anche all'intercettazione della notizia di un incontro al casello autostradale di Capriate tra diverse persone per definire ulteriori dettagli dell'operazione ed, in particolare, per accordarsi su una spedizione di un container ove vi sarebbero state occultate le macchine operatrici di provenienza illecita con all'interno un'ingente quantità di sostanza stupefacente.

All'incontro hanno partecpato diverse persone, tra cui due di origine sarda giunte a bordo di una auto riconducibile ad un noto personaggio bergamasco già arrestato per riciclaggio di auto rubate.

Attraverso una serie di indagini investigative, continui pedinamenti e appostamenti e decine di rilevamenti fotografici, gli inquirenti sono giunti a sequestrare 30 chili di hashish e ad arrestare in flagranza di reato 2 corrieri spagnoli appena giunti in territorio nazionale.

Successivamente l'attività investigativa si è concentrata su S.U., narcotrafficante internazionale appena scarcerato dal carcere di Bergamo, che aveva riallacciato i contatti con A.S., narcotrafficante pluripregiudicato algerino, con obblighi di dimora in provincia di Padova, per sfuggire ai quali lo stesso S.U. gli procurava documenti falsi, per il tramite di P.L. altro pregiudicato milanese, successivamente arrestato da altra Procura per omicidio commesso in Milano.

L'algerino, che si nascondeva in Fara Gera d'Adda, a casa di P.D., aveva contatti con narcotrafficanti spagnoli, olandesi, turchi, albanesi e giordani. Inoltre S.U. era in contatto con C.G., di origini calabresi, figlio di un associato all'ndrangheta attualmente detenuto, amministratore di una società di movimento terra e pavimentazioni stradali che opera per lavori nell'autostrada A4 sottoposta a sequestro dalla DIA nel gennaio di quest'anno. Proprio C.G. fungeva da intermediario tra i clienti sardi residenti nella provincia di Bergamo, S.A. e T.A., ed il fornitore C.F., residente in Spagna con importanti contatti con narcos colombiani. C.F. forniva così 5 chli di cocaina che veniva custodita in Fara Gera d'Adda, ove veniva riconfezionata in sacchetti di cellophane appositamente sagomati e sigillati sottovuoto occultati all'interno dell'imbottitura del giubbino di P.D..

L'attività investigativa, coordinata dal pm Maria Cristina Rota e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Bergamo e dalla Polizia di Stato – Sezione Polizia Stradale di Bergamo, consentiva di eseguire 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip Alberto Viti. La partita di droga, connotata da un'elevata percentuale di “purezza”, una volta tagliata e distribuita avrebbe fruttato circa un milione e mezzo di euro.

I destinatari della misura cautelare in carcere sono: A.S. 53 anni algerino; C.G. 27 anni calabrese trasferitosi ad Asti; T.A. 44 anni, residente a Villa di Serio; C.F. 57 anni, foggiano residente in Spagna; P.L. 64 anni, barese residente a Milano; S.U. 62 anni, sardo residente a Villa di Serio. I primi tre e l'algerino, sono indagati per traffico internazionale di sostanze stupefacenti mentre gli altri due sono indagati per aver formato e ceduto documenti di identità e patente di guida contraffatti.

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