Moro ci riprova in inverno:
tenta l'assalto al Nanga Parbat

Nanga Parbat. Vengono i brividi solo a pronunciare il nome di questa montagna che nel 1970 fu scalata per la prima volta dal grande Reinhold Messner insieme al fratello Gunther (scomparso proprio quella volta): Simone Moro tenterà di scalarla in inverno.

Nanga Parbat. Vengono i brividi solo a pronunciare il nome di questa montagna che nel 1970 fu scalata per la prima volta dal grande Reinhold Messner insieme al fratello Gunther (scomparso proprio in quell'occasione); che nel 1990 Hans Kammerlander ha raggiunto fino ai suoi 8.125 metri (la nona cima della Terra) per poi ridiscendere con gli sci e che ora Simone Moro tenterà di salire in inverno.

Vengono i brividi perché il Karakorum, catena montuosa tra India, Pakistan e Cina dove si trovano 5 dei 14 ottomila, nella stagione fredda è una cosa da mettere paura e quanti l'altra sera hanno assistito alla proiezione di «Cold», la pellicola che racconta l'ultima impresa invernale dello stesso Moro, l'hanno capito bene.

Temperatura attorno ai 50 sotto zero, l'aria che è costantemente un pulviscolo ghiacciato anche in tenda e un isolamento assoluto, se si esclude la tecnologia satellitare. Ecco, in questo inverno che assomiglia più a un inferno, l'alpinista bergamasco ha deciso di tornare nuovamente, dopo aver affrontato già undici spedizioni dello stesso genere portandosi a casa - unico uomo al mondo - tre prime assolute: Shisha Pangma nel 2005, Makalu nel 2009 e G2 nel febbraio 2011.

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