Treviglio, ruba Rolex a un operaio
e lo restituisce con insulti: è falso

Strattonato, derubato dell'orologio e, con un finale a sorpresa, apostrofato come «straccione» e bersagliato con il bottino sdegnosamente scartato dal malvivente intenditore. È l'insolita sintesi di uno scippo con fuori programma nella campagna trevigliese.

Strattonato, derubato dell'orologio e, con un finale a sorpresa, apostrofato come «straccione» e bersagliato con il bottino sdegnosamente scartato dal malvivente intenditore. È l'insolita sintesi di uno scippo con fuori programma andato in scena nella campagna trevigliese.

Protagonista un operaio con un debole per gli orologi di marca, ma poco propenso a dissanguare il conto in banca per sfoggiare cronografi griffati. Così per la sua sessione di jogging in mezzo ai campi ha deciso di indossare un bel Rolex, autenticamente tarocco.

La particolarità dell'accessorio di lusso però non è sfuggita allo sguardo indiscreto di un ciclista malintenzionato. Si sa che l'occasione fa l'uomo ladro e quel luccicante Rolex al polso di un disinvolto corridore sembrava una allettante quanto facile preda.

Del resto i tempi di crisi spingono alla ricerca dei «valori» e il manolesta in bicicletta probabilmente già pregustava di poter intascare un bene rifugio di affermata solidità, prontamente convertibile in moneta corrente. Così è passato all'azione.

Uno strattone, due pedalate e via: il colpo è riuscito. Per la vittima neanche il tempo di reagire. E poi, si è chiesto l'operaio, perché darsi tanta pena per un orologio pagato 30 dollari durante una vacanza in Thailandia? Ancora in bilico tra una risata di sollievo e una chiamata ai carabinieri, il derubato ha visto che il ladro, invertita la rotta, tornava minacciosamente alla carica.

A buon intenditor poche parole: «Riprenditelo, morto di fame». Un lancio e il Rolex è bruscamente tornato nelle mani del legittimo proprietario. Smascherato il modaiolo low cost e scornato lo scippatore dall'occhio fino. Insomma più che il danno in questo caso pesa la doppia beffa.

Gianlorenzo Barollo

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