Via Autostrada, spostare l'hotel
«potrebbe costare cause milionarie»

Martedì sera a «Bergamo in diretta» - la trasmissione di approfondimento di «Bergamo Tv» - si è parlato delòla costruzione di via Autostrada che offusca una parte dello skyline di Città Alta. L'assessore Pezzotta: spostare l'hotel potrebbe esporci a cause milionarie».

«Da via Autostrada al vecchio ospedale: la città va pensata, a decidere non devono essere i soldi e i metri cubi». L'architetto Attilio Pizzigoni lancia il sasso nella prima puntata di «Bergamo in diretta», martedì sera su Bergamo Tv.

Si parte dal caso del «muro» per arrivare a parlare della Bergamo del futuro: ex Sace, ex Enel, nuovo stadio, largo Barozzi. Come evitare che delle «brutture» edilizie ci si accorga solo a cose fatte? Il dibattito – condotto dalla giornalista Paola Abrate – chiama in causa tutte le parti: la politica (l'ex sindaco Roberto Bruni e l'attuale assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta, visto che la gestazione del Piano integrato d'intervento ha attraversato due amministrazioni), gli Ordini (Paolo Belloni, presidente degli Architetti), i costruttori (Ottorino Bettineschi, presidente Ance).

«C'è un Piano di governo del territorio che definisce il "disegno" di città: nel caso di via Autostrada le altezze non erano state considerate, anche da noi che allora eravamo in opposizione, perché non c'erano vincoli; nel caso del vecchio ospedale si sta valutando soprattutto la qualità della trasformazione urbanistica», assicura Pezzotta, che sposa comunque la richiesta della Soprintendenza (in collegamento telefonico il soprintendente Giuseppe Napoleone) di aumentare i coni prospettici per difendere lo skyline di Città Alta.

Più difficile, invece, sembra seguire la proposta del soprintendente – ribadita ieri – di spostare il previsto hotel di via Autostrada (il cui cantiere è ora sotto sequestro con il direttore dei lavori indagato per abuso edilizio). «L'impresa ha dei diritti acquisiti. Se non è d'accordo non possiamo imporre nessun trasferimento. Rischieremmo di esporre il Comune a cause milionarie», mette in guardia Pezzotta.

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