Additivo industriale nel torrente Lesina
Un denunciato per reato ambientale

Il Nucleo Ecologico Ambientale della Polizia Provinciale ha individuato l'autore dell'episodio di inquinamento che ha colpito il torrente Lesina tra Ponte San Pietro e Brembate di Sopra, tingendone le acque di una evidente colorazione bianca lattiginosa.

Il Nucleo Ecologico Ambientale della Polizia Provinciale, allertato dalla Polizia Locale di Ponte San Pietro, ha individuato l'autore dell'episodio di inquinamento che nelle scorse settimane, ha colpito il torrente Lesina al confine tra i Comuni di Ponte San Pietro e Brembate di Sopra, tingendone le acque di una evidente colorazione bianca lattiginosa.

L'origine dell'inquinamento è stata rilevata in un tubo di scarico che recapita le acque meteoriche raccolte dalla sede stradale, in territorio di Brembate di Sopra: con la collaborazione di personale tecnico di Brembate di Sopra, gli agenti della Polizia Provinciale hanno perlustrato il percorso della fognatura, sollevando anche tutti i chiusini sulla sede stradale, per risalire fino al punto di immissione delle sostanze nella rete fognaria.

Seguendo le tracce della sostanza lattiginosa, risultata poi essere un additivo di uso industriale, gli agenti sono risaliti fino a un'impresa situata nella zona industriale di Brembate di Sopra. Su intimazione degli Agenti del Nucleo Ecologico Ambientale, il responsabile dell'inquinamento, posto di fronte all'evidenza, ha provveduto ad attivare un'impresa specializzata per gli interventi di emergenza. Con la posa di barriere assorbenti e l'utilizzo di autobotti per recuperare le acque ormai alterate, la situazione dei luoghi è stata quindi ripristinata. A seguito degli accertamenti il responsabile è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per i reati ambientali commessi.

“Il rapido e coordinato intervento del Nucleo Ecologico Ambientale della Polizia Provinciale e della Polizia Locale di Ponte San Pietro, unitamente al supporto operativo dell'Ufficio Tecnico di Brembate di Sopra, spiega l'assessore Fausto Carrara - hanno consentito al Corpo di Polizia Provinciale di risalire all'origine dell'inquinamento, individuandone il responsabile prima che il fenomeno si aggravasse. L'intervento può senz'altro dirsi positivo sia in riferimento alle finalità di tutela del patrimonio idrico del territorio bergamasco, sia perché, in diretta applicazione del principio ambientale “chi inquina paga”, l'onere degli interventi di ripristino è stato posto direttamente a carico del responsabile dell'inquinamento”.

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