Malpensata: luci di Natale
Volontà di accendere il futuro

«Certo che abbiamo problemi, però è inutile continuare a lamentarsi, per questo noi commercianti abbiamo deciso di metterci insieme e di promuovere iniziative. Perché Malpensata è un quartiere vivo, abitato da tanta gente in gamba».

«Certo che abbiamo problemi, però è inutile continuare a lamentarsi, per questo noi commercianti abbiamo deciso di metterci insieme e di promuovere iniziative. Abbiamo cominciato lo scorso anno con l'illuminazione di via San Giovanni Bosco per le feste, ora abbiamo allargato l'iniziativa alle altre vie del quartiere. Perché Malpensata è un quartiere vivo, abitato da tanta gente in gamba. Ci sono le povertà, le emergenze, il volontariato, tante iniziative positive. Tanta vita».

Giulia Aquilini parla dietro il banco della pasticceria Bon Bon: per il quartiere la pasticceria è un punto di riferimento, la gente entra, compra i biscotti o le brioches, si ferma a chiacchierare. Arrivano i bambini del nido Iqbal organizzato dall'Associazione Donne Internazionali e Giulia ha una caramella per tutti. Il nido è in funzione dal 2000, è un intervento a favore dei piccoli figli di immigrati.
 
La Malpensata è un quartiere di origine popolare, nel suo sviluppo è stato importante l'insediamento di via Luzzatti che risale agli Anni Trenta. Dice il parroco, don Angelo Bettoni: «Questo è un quartiere complesso. Un quartiere di case popolari, ma anche di edilizia residenziale, un quartiere che ospita molti immigrati da Paesi stranieri, penso circa il trenta per cento della popolazione. È un quartiere generoso dove il volontariato si esprime in maniera ampia, intensa».

«I problemi ci sono, certo, ma bisogna cercare di superarli. Per esempio il problema della povertà, povertà delle tante famiglie di anziani che si trovano nel quartiere. Problema della solitudine delle mille famiglie di "single", in buona parte persone anziane rimaste vedove. E la povertà delle famiglie immigrate in questo periodo in cui tanti hanno perso il lavoro».

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