Santa Lucia: impera la crisi
ma i giocattoli non tramontano

In tempi di crisi anche Santa Lucia è più povera, ma i bambini bergamaschi possono stare tranquilli: i doni arriveranno anche quest'anno. Pur con qualche sacrificio in più, i genitori hanno fatto di tutto pur di esaudire i desideri dei figli. Tu cosa farai? Clicca su commenta.

In tempi di crisi anche Santa Lucia è più povera, ma i bambini bergamaschi possono stare tranquilli: nonostante le difficoltà del periodo, i doni arriveranno anche quest'anno. Pur con qualche sacrificio in più, i genitori hanno fatto di tutto pur di esaudire, nel limite del possibile, i desideri dei figli. È quanto emerge da un'indagine compiuta da Confesercenti Bergamo tra i negozi di giocattoli di Bergamo.

Il settore del giocattolo resta importantissimo per la nostra provincia, seconda per numero di negozi solo a Milano: nel 2011 i punti vendita specializzati della Bergamasca sono saliti da 62 a 68, con un aumento del 9,2%. Il volume d'affari dei negozi orobici rappresenta il 12,8% del totale lombardo.

Al dono Santa Lucia non rinuncia ma senza abbuffate da anni Novanta con alberi di Natale straripanti di regali. La tendenza per quest'anno è scegliere un bel gioco e affiancarlo magari con qualcosa di più utile: libri, dizionari, un pc, oppure i vestiti. Oggetti da acquistare comunque che arrivano in dono dalla santa.

«La gente spende un po' meno, ma l'idea di non deludere i figli prevale - spiega Giorgio Caldara, titolare dello storico negozio in viale Papa Giovanni XXIII -. La crisi indubbiamente si sente e rispetto agli altri anni c'è stato un lieve calo nelle vendite, ma alla tradizione di Santa Lucia non si rinuncia mai. Per noi la concorrenza è sempre più forte, soprattutto da parte della grande distribuzione, sempre più aggressiva e ai limiti della correttezza. C'è il problema di sconti applicati in modo massiccio, che i negozianti tradizionali non possono permettersi».

Leggi di più su l'Eco di domenica 11 dicembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA